La notizia non merita certamente ampio commento, se non per la domanda che pone. Perché tanto scandalo e raccapriccio? Le reazioni uniformi e bipartisan che ne sono seguite dimostrano che la Casta è culturalmente omogenea. Il caro Silvio si sta dando tanto da fare per delegittimare Prodi e tornare alle elezioni, ma poco si cura del fatto che ormai agli occhi dei più ad esser delegittimata è l’intera classe politica: che in sella stia l’uno o l’altro fa poca differenza per la maggior parte dei cittadini, che vivono nello sconforto e nella rassegnazione. Vi era un’epoca in cui i simboli fallici avevano contenuto religioso e così tutto ciò che era collegato all’idea di fertilità e fecondità. In realtà, la religiosità ed il culto cristiano si è caratterizzato e sviluppato come antinomico all’idea di sessualità in quanto aspetto e forma dell’esistenza.
Chi ha avuto tanta immaginazione per provocare un simile putiferio meriterebbe per ciò stesso un premio. Non si può non pensare ad una ritorsione polemica contro l’immagine della Madonna, a cui si era fatto piangere del sangue. Già gli amministratori locali fiutavano l’affare con frotte di pellegrini in cerca del miracolo: alberghi, ristoranti, esercizi commerciali, tributi. Ma con lo sperma non si può, anche se l’evento resta egualmente assurdo, ma buono per quei “cretini” presi giustamente in giro da Piergiorgo Odifreddi. Che la mostra sulla “Madonna che anzichè sangue, piange sperma” si faccia o no, è ormai indifferente. La provocazione ha già raggiunto il suo scopo. Chi è in grado di riflettere e pensare, ha trovato un’utile occasione per farlo. Ai filistei e bacchettoni si può lasciare il loro “scandalo” quotidiano in cui crogiolarsi.Da Totustuus:
1) IN PRIMO PIANO
http://www.totustuus.net/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=37
Card. Caffarra: un insulto grave e pubblico alla Madre Celeste
Siamo venuti questa sera al santuario mariano – al nostro santuario – non principalmente per commuoverci di fronte alla bellezza della nostra Madre celeste, ma piuttosto portando nel cuore il peso di un insulto grave e pubblico fattole in questa città. Siamo venuti per chiedere perdono e per riparare una bestemmia che ha rivestito la particolare gravità dell’avvallo oggettivo […] anche di istituzioni pubbliche.
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