



POST SCRIPTUM - Non sono un ricercatore di scienze biologiche, ma confermo quanto ho detto sopra: non accetto limiti alla mia libertà di ricerca e nel mio ambito nessuno me ne può imporre. Invidio i biologi per la loro possibilità di combattere la morte e le malattie, ma forse è anche più esaltante la ricerca filosofica-giuridica quanto si tratta di scavare dentro la nostra mente per espungere secoli e millenni di pregiudizi o di smascherare forme subdole di potere. Ognuno ovviamente rischia in proprio ed io non potrò mai essere un apostolo della mia "fede" e delle mie convinzioni: le sperimento direttamente sulla mia pelle. Gli altri se sapranno e vorranno potranno seguire l'esempio, o se preferiscono possono tenersi strettamente aggrappati ai loro pregiudizi e alle convinzioni di cui non possono fare a meno. Questa si chiama libertà. Il dichiararmi ricercatore non è poi una forma di civettereria, ma un modesto dato di fatto. Ormai non ho più il tempo per trovarmi un altro mestiere. Naturalmente un prete che ha la verità può saperne più di me, ma si tenga la sua verità ed a me lasci la mia libertà. Se decisione di ordine morale potrà esservi come conseguenza delle mie ricerche, nessuno meglio di me potrà giudicare e decidere per il meglio. Se non avrò la forza di resistere ai tanti Pedrizzi assurti al ruolo moderno di legislatori ed inquisitori, potrò sempre espatriare, ma con me se ne sarà andata via la speranza di quanti aspettano risposte terrene alla loro sofferenza ed al loro anelito di libertà.
La differenza fra Giordano Bruno e Galilei Galilei è che il primo


Guai allo scienziato che andasse a chiedere lumi alla Chiesa in materia di scienza. Saremmo ancora ad un'età dell'universo calcolata secondo il racconto biblico, cioè a 5467 anni, due mesi, quattro giorni, due ore e sette secondi o qualcosa di simile. Ma cosa poi è questa Chiesa cattolica di cui sembra non si possa fare a meno? Un'Accademia delle Scienze o non piuttosto una moderna Santa Inquisizione, in passato assetata di sangue ed oggi bramosa di potere e privilegi sulla base delle leggi vigenti e grazie ad un elettorato immaturo, privo di senso politico e civico? A quelli che vogliono vivere secondo i suoi dettami chi impedisce di farlo, lasciando in pace gli altri che la pensano diversamente? Purtroppo non ho la possibilità di sapere se io stesso nel momento decisivo mi comporterei secondo l'esempio di Giordano Bruno o di Galileo Galilei. La mia non è una scienza sperimentale che ha immediate ricadute sulla salute di tanti malati che aspettano dalla scienza (non dal cardinale Ruini) una cura. Io opero soltanto nel campo delle opinioni, dove ho una concorrenza fortissima dall'esercito del clero cattolico che ha il possesso per legge della verità, della morale, dell'eticità, della definizione di ciò che è vita e di ciò che non lo è, di ciò che è persona e di ciò che non lo è. Il nostro è uno stato confessionale come lo sono l'Iran e l'Afgahnistan dei Talebani. Cambia un poco la forma, ma resta la sostanza. La mia identità non è né cattolica o cristiana né musulmana. Rivendico il mio diritto a ricercare (sono appunto un "ricercatore") i principi etici e morali su cui basare la mia esistenza senza altrui vincoli. Questa libertà mi è negata in quanto cittadino dalla presenza della chiesa cattolica. La campagna referendaria ha significato questo. Oggi è l'embrione domani chissà cos'altro ancora! Il potere conseguito cerca sempre nuove posizioni di maggior potere. Arriveremo all'obbligo domenicale per legge della messa domenicale ed alla stesura dello stato delle anime redatto dai parroci ed aventi valore di legge. Che ci vuole! basta avere in parlamento tanti Pedrizzi e tanti Binetti: la legge la faranno loro! Il "relativismo" purtroppo non comporta la reciprocità. Un relativista può essere tollerante nei confronti del possessore della verità assoluta ma questo non può essere altrettanto tollerante verso il relativista. Le antiche religioni greco-romane, aapunto perché relativiste e politeiste, non avevano bisogno di evangelizzazione e di proselistismo: sono scomparse davanti alla violenza in nome di Cristo. Per fortuna, oggi la sua Chiesa non ha il potere di mandare al rogo il dissenziente, ma ritorneremo a quei tempi se non saranno mantenuti argini del liberalismo e se quanti possono parlare decidono invece di tacere per viltà o amor di quiete.
Post correlati:
– L’astensionismo attivo: una grave forma di ingerenza vaticana nella vita politica e civile italiana
– L’embrione come essere umano già formato: un’ideologia!
– Embrione, persona, uomo: distinzioni concettuali
– La “minoranza di blocco”: uno squallore!
1 commento:
Concordo in pieno col giudizio sulla "astensione attiva" del 75%. È incredibile che integralisti e teocon usino ancora questo argomento; giorni fa ho letto un articolo – di Pedrizzi, credo – secondo cui addirittura l'80% degli Italiani si sarebbe espresso per il no! Cose da pazzi (o da furbi...).
Posta un commento