martedì, dicembre 09, 2025

I Diffamatori di Francesca Albanese non rispettano l'obbligo di legge sulla rettifica!

Ne sappiamo qualcosa: più volte abbiamo inviato nostre rettifiche a giornali, appellandosi all'art. 8 delle legge n. 47 del 1948 sulla stampa, ma se ne infischiano! Se hanno deciso di condurre un attacco contro una persona, non costituisce per loro un deterrente quell'articolo, che dovrebbe prevedere una disciplina più stringente. Credo pertanto di fare cosa utile nel dare di mia iniziativa ulteriore diffusione ad un smentita non pubblicata da chi vi era tenuto. io stesso in precedenti ero intervenuto sul tema, trovando di poco costrutto gli attacchi della solita stampa strettamente legata all'hasbarà. L'operazione contro Francesca Albanese, Relatrice Onu credo che non riuscirà, ma dipende anche da noi, pur con i limitati mezzi che abbiamo.

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Fonte.


IL CRIMINE QUOTIDIANO. Nel giudizio sui quotidiani italiani un fatto spesso omesso è che vari di questi, oltre all'ovvia funzione di divulgazione della propaganda padronale, hanno avuto (e hanno), come direttori e giornalisti, uomini al servizio di agenzie dei servizi esteri (tranquilli, non il Kgb ma Cia e Mossad, per essere precisi). Siccome è cosa che non sta bene dire, spesso bisogna aspettare la diretta autobiografia degli interessati, come quando Giuliano Ferrara, fondatore de Il Foglio, raccontò orgoglioso di essere stato "un informatore prezzolato per conto della CIA".

Da tempo inoltre vari giornali italiani sono impegnati in una quotidiana campagna di diffamazione contro Francesca Albanese, colpevole di aver documentato, in maniera chiara e incontestabile, dall'alto del suo ruolo come relatrice speciale delle Nazioni Unite, i crimini di guerra e contro l'umanità commessi quotidianamente da Israele in Palestina. Il Giornale ha lanciato questa settimana con grande evidenza in prima pagina lo scoop "Hamas connection" sul fatto che Albanese avrebbe partecipato nel 2022 a un convegno di Hamas incitando questa organizzazione alla resistenza. Si tratta, ovviamente, di una bufala. Ho inviato quindi per la mia cliente una richiesta di rettifica come previsto dall'art 8 Legge sulla stampa (L. 47/1948), approvata nel dopoguerra quando si volle dar vita a una stampa libera, indipendente e rispettosa della verità dei fatti. La rettifica però non è stata pubblicata (quando il tuo modello è Israele, il rispetto del diritto, nazionale e internazionale che sia, è un optional). Oggi vedo il quotidiano gemello (i rispettivi direttori sono appena stati reciprocamente interscambiati) Il Tempo dedicare alla stessa notizia non solo l'editoriale dell'ineffabile direttore Capezzone, che strepita sulla necessità di dimissioni dell'Albanese, ma pure le prime tre pagine, con un articolo di Giulia Sorrentino. Entrambi dimenticano i fatti: Albanese, come gli altri relatori internazionali, parlò a un convegno non organizzato da Hamas, in video-collegamento e senza avere ovviamente conoscenza delle persone e controllo delle presenze in sala e non incitò assolutamente i dirigenti di Hamas, che Albanese non ha mai incontrato una sola volta in vita sua. In quell'occasione semplicemente ricordò come la resistenza di un popolo soggetto a occupazione militare costituisca un diritto fondamentale, come tale riconosciuto anche dall'ordinamento internazionale. Per questa ragione, quando all'epoca nel 2022 la vicenda venne denunciata alle Nazioni Unite, la segnalazione venne prontamente archiviata dall'ONU.

PS: nelle immagini potete vedere un fotomontaggio con Albanese che sorregge le foto di varie leader di Hamas, nell'altra invece la bionda autrice dell'articolo del Tempo, Giulia Sorrentino, immortalata (questo non è un fotomontaggio) al fianco del sorridente Adi Karni, criminale di guerra israeliano in trasferta nel nostro Paese durante una pausa dalle sue gesta nell'IDF, che ama immortalare anche con video sui social, ritraendosi mentre fa saltare in aria moschee e edifici e indossa allegramente la biancheria intima delle donne uccise. 
Chiediamo le dimissioni o il licenziamento della Sorrentino? Assolutamente no: nessuno come lei rappresenta il livello e la credibilità di un certo giornalismo nazionale.

Fausto Gianelli, 8 dicembre 2025

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