alla Prima Riunione dei Sottoscrittori
Delucidazioni sui concetti di sovranità, scomparsa del diritto internazionale, forme di organizzazione e coordinamento.
• di Antonio CaraccioloDelucidazioni sui concetti di sovranità, scomparsa del diritto internazionale, forme di organizzazione e coordinamento.
Riassumo, in questa traccia scritta, il senso dei miei interventi durante la giornata del 28 maggio 2011, nella sede in cui siamo confluiti da tutta Italia, rispondendo al “Proclama alla Nazione”. “Proclama” che è stato lanciato attraverso internet, ossia una forma di comunicazione che sembra consentire quei contatti che altrimenti in assenza di risorse (stampa, televisioni, pulmanns e altro, finanziati dalle grandi organizzazioni di regime) ci sarebbero preclusi. Ed è proprio da questa constatazione che ho preso avvio, pur esprimendo il dubbio che neppure questo strumento possa essere totalmente libero ed esente da rischi e da controlli.
Essendo consapevoli di ciò, occorrerà usare il nuovo strumento tecnologico con tutte le cautele del caso. Preoccupandomi che non andassero dispersi i risultati del prodigio che vi ha visto riuniti, ho subito offerto la mia modesta esperienza in fatto di blogs e gruppi di discussione sulla rete allo scopo non certo di fare pubblicità ai miei siti, ma di offrire un sistema di contatti permanenti nell’intervallo fra l’uno e l’altra

Nel corso del Convegno del 28 Maggio 2011, mi sono accorto che quasi ognuno di voi dispone di un blog e certamente di un indirizzo di posta elettronica. La cosa mi ha fatto molto piacere, in quanto consente una più stretta connessione di siti e blogs che in questo modo formano davvero una Rete, conservando ogni sito le sue specificità, come è giusto ed utile che sia.
In particolare, avendo creato molti siti e gruppi di discussione, ho indicato come possibile luogo di incontro – e ripeto: senza nessuna esclusione di altri! – un Blog ed un Gruppo disponibili come strumento di raccordo e da questo momento da me resi disponibili unicamente per i fini del “Proclama”. Ne indico i links:
Blog su piattaforma gratuita Blogger della Google:
Gruppo di discussione moderato, pure gratuito, ma afflitto da pubblicità della Yahoo:
Ed anche, ad accesso libero e con Forum non moderato:

Premesso quanto sopra, vengo a quello che ritengo sia stato il mio intervento più rilevante nel corso della giornata e per il quale vengo richiesto di un testo scritto con tutti gli sviluppi e gli approfondimenti.
Vi è stata, infatti, qualche incomprensione e sono stato interrotto mentre esponevo una serie di


Era intanto il tema per il quale ci eravamo riuniti. E mi sono spaventato sul calar della sera, quando è parso che cancellassimo quanto ci eravamo appena detti la mattina. La problematica è sorta da una questione di geopolitica che Isabella aveva posto come domanda a quanti in sala fossero esperti. Ha iniziato a rispondere Paciello, focalizzando sul Medio Oriente e la Palestina. Io ho inteso proseguire nel rispondere ad Isabella, ma con un taglio diverso da quello di Paciello.

Per restare sempre a Napoli ho letto che proprio nel porto di Napoli sono di stanza navi con reattori nucleari di gran lunga più pericolosi di quelli giapponesi che ancora ci tengono con il fiato sospeso. Se su questi reattori scoppiasse un incidente tutti i problemi della spazzatura per le vie di Napoli diventerebbero di colpo una bazzecola. Ma per liberarsi delle navi americane non basta fare la raccolta differenziata, come dice il neo sindaco De Magistris, ma occorre uscire dalla NATO e sloggiare gli Statunitensi.

A chiedere e fare una cosa del genere vi è subito da preventivare un colpo di stato all’interno (leggi: Gladio e simili) o un intervento sul nostro paese analogo a quello contro la Libia, l’Afghanistan, l’Iraq. Quindi non si tratta di “farfalle”, ma di bomba atomica e di subdola oppressione, spacciata per “liberazione” e “democrazia”.

Il tema che potrebbe essere argomento di un Seminario – che però non intendo fare fuori dall’Università dove sono tenuto a farlo – è il seguente:
Distruzione del diritto internazionale.
Che significa e che c’azzecca con le ragioni della nostra riunione?

È il modello della
Guerra di tutti contro tutti

Da questa condizione penosa si esce con la fondazione dello Stato, dove fra Autorità legittima e

A questa concezione hobbesiana viene opposta la “teoria dei limiti del potere statale” e la “dottrina democratica” fondata sul consenso e sulle elezioni. In realtà, si tratta di un falso problema, giacché ad ognuno di noi interessa la Tranquillità e la Sicurezza che abbiamo detto: libertà nella sfera pubblica e privata (pensiero, espressione, insegnamento, ricerca…), lavoro, casa, salute, svago, istruzione, arte… Avendo i quali, poco ci interessa di andare a votare come bestie condotte in un recinto, con tante urne segrete, segnando con la croce nomi sui quali non si ha poi nessun controllo e dai quali spesso si ricevono sberleffi e irrisioni. Ma su questi temi, cioè, della “finzione della rappresentanza politica” non mi soffermo oltre: ognuno ne fa esperienza diretta ad ogni tornata elettorale. Non ha che da riflettere sulla sua esperienza tangibile.
Il Seminario avrebbe previsto un altro passaggio:
Se una volta costituito lo Stato, con un’Autorità legittima e sovrana, che può pretendere obbedienza dai suoi cittadini, offrendo in cambio quella Protezione e Sicurezza che è l’Unica base della sua legittimazione a comandare, ed osserviamo qual è la situazione nella relazione fra i diversi Stati, ci accorgiamo che fra di essi regna ancora la modellistica della “guerra di tutti

La necessità di mantenere quel concetto nelle scuole, nei media e in ogni momento pubblico di


Ma torniamo al tema della
– Distruzione del diritto internazionale come conseguenza della scomparsa dellaCosa significa? Come si articola il concetto in questione?Sovranità dei Singoli Stati e dell’affermarsi nel mondo di una Unica Superpotenza, cioè gli Stati Uniti d’America, unico attore sulla scena mondiale, dopo il crollo del blocco sovietico.
Provate ad immaginare nel mondo tanti Stati, ognuno con il suo esercito, la cui potenza offensiva e difensiva sia, per ognuno, pressoché simile o uguale.
Se devo rischiare una guerra con uno Stato confinante, essendo le forze del vicino più o meno

Da qui nasce il Diritto Internazionale, cioè dal presupposto di una pluralità di Stati, che avendo pari o medesima forza, hanno uguale o identico interesse a non farsi la guerra l’un l’altro ed a rispettare gli accordi reciproci ed i principi generalmente riconosciuti da tutti gli Stati. Ovviamente, se si viene a creare la situazione per cui nel mondo esiste un’Unica superpotenza, da sola più forte di tutte le altre messe insieme, allora non ha più senso un Diritto internazionale fondato sul libero accordo fra gli Stati.

Signori, è esattamente la situazione in cui noi, oggi, ci troviamo. Ragione per cui, se noi oggi parliamo di Sovranità, non è per “acchiappar farfalle”, ma per sensibilizzare innanzitutto noi stessi e poi, si spera, Tutto il popolo italiano, affinché tutti uniti, come un sol uomo, si possa chiedere agli arsenali nucleari del porto di Napoli di lasciare le acque cittadine.
In altre parole, se alle immondizie per le strade di Napoli si potrà trovar rimedio con un governo cittadino degno di questo nome, non vi sarà nessuna soluzione possibile, per oltre 10.000 anni, alle conseguenze di un
Spero siano diventate chiare, ai vostri occhi, le implicazioni concrete legate alla parola “Sovranità”, che è stata l’occasione della nostra riunione.
Assolutamente nessuna intenzione polemica nei confronto dell’Amico Insorgente ed anche del Senatore che non pare voglia essere dei nostri. Dimostro di non essere polemico, cercando di interpretare il loro punto di vista, riconoscendone a pieno le ragioni.
Si dice: ma noi tutto questo come facciamo a comunicarlo agli altri, alla gente, che immaginiamo sempre – chissà perché – ad un livello molto più basso del nostro (non capiscono, non possono capire, non vogliono capire…). Dunque, bisogna trovare una forma di comunicazione che sia adeguata al loro basso livello intellettuale o alla pancia e al loro ventre.
Mi sembra che ci sia un pizzico di razzismo. Ma non è questo il discorso da fare: i nostri pregiudizi sono un fatto personale che dobbiamo imparare a superare, su un piano personale, con lo studio e quello sforzo di riflessione che una volta era la Filosofia.

Ma prima di tentare di rispondere alle esigenze poste dall’Amico Napoletano, e credo, forse, anche dal Senatore, vorrei accennare ad un altro punto che avevo sfiorato nel mio “intervento abortito”. Era quando accennavo alle forme della ricchezza, citando un pensatore di due secoli fa, de Bonald, il quale in un suo passo, a proposito della ricchezza, diceva che finché questa si materializzava in proprietà fondiaria, in terreni agricoli, edilizi e demaniali, all’interno del proprio Stato, allora questa ricchezza la si può gestire e controllare.

Veniamo, allora, al tema della Sovranità Monetaria che appassiona molti e che a me resta tecnicamente difficile da seguire in tutti i suoi meandri.
La Sovranità degli Stati di media e piccola potenza, è oggi in balia di oscure lobbies finanziare che amano agire nell’ombra, ma che dispongono degli stessi governi e di tutto l’apparato dei media che è fondamentale per la formazione del modo di pensare della gente.
Quello della Finanza, come sappiamo, è un potere insidioso, un potere che bisogna imparare a conoscere, ma che può essere controllato – a mio avviso – solo se lo si assoggetta al Potere democratico degli Stati, cioè dei popoli sovrani, che nella forma di uno Stato libero e sovrano, esprimono la loro “unità politica”. In altri termini, non si può parlare di Sovranità monetaria, se non si dispone di una Sovranità e unità politica.
Il discorso, ove non fosse chiaro, lo si potrà articolare ancora, ma per adesso non credo si possa fare di più che accennarlo.
Concludo dicendo che se ci siamo riuniti, non è per creare il Nuovo Partito fra i 1000 che già esistono, e che, ogni volta, credono di essere ciascuno il “sale della terra”.
Realisticamente, io mi auguro che vi siano sul territorio nazionale una miriade di organizzazioni democratiche che sappiano affrontare, con competenza, gli innumerevoli problemi di un Paese come l’Italia, che nel

Il senso della nostra riunione ha per scopo di proporre momenti generali di coordinamento, chiaramente fondati su principi generali comuni a tutti: Sovranità, Indipendenza, Autonomia e, direi, soprattutto Libertà di pensiero e di critica politica.
Quest’ultima libertà è al tempo stesso, paradossalmente, la più astratta e la più concreta.
Sembra una contraddizione di termini, ma mi riservo in un’altra occasione di parlare proprio di questo argomento, che come docente universitario mi ha visto “in croce” e “messo alla gogna mediatica”, sui principali giornali e sulle televisioni.
Ne sono uscito e vado facendo causa ad un quotidiano nazionale, ma mi sto anche dando da fare per costituire una Onlus, il cui scopo pratico sarà quello di fornire gratuito patrocinio a quanti dovessero venire perseguitati per l’esercizio della loro libertà di pensiero, di espressione e di critica politica: di quella critica politica che sarà il nostro campo di battaglia, contro chi ha interesse, non alla sovranità, ma al servaggio dello Stato.
Antonio Caracciolo