È quel che ho sentito dire in una trasmissione televisiva che faceva la pubblicità ad un libro da poco uscito che riporta un dialogo fra il rabbino e Gad Lerner, in dissenso con le vedute del rabbino in ordine al genocidio ii Gaza, che per gli ebrei in genere, rappresentati dal rabbino Di Segni non è illegittimo genocidio, ma guerra legittima contro Hamas, che non è un esercito, ma a nostro avviso un legittimo movimento di resistenza, armato ma non in modo pari all'esercito israeliano.
Non leggeremo il libro perché temiamo di aver già dedicato un tempo eccessivo a questa materia, dove non vogliamo aumentare il nostro grado di specializzazione. Ci ci fermiamo ad elementi di conoscenza e di giudizio che riteniamo sufficienti.
Qui ci limitiamo ad alcune osservazioni.
Un non meno noto ebreo, Moni Ovadia, ha detto recentemente che un rabbino, sia pure capo, non è l'equivalente del papa o di un comune sacerdote. Non ha nessuna autorità sugli ebrei, ossia persone praticanti l'ebraismo in quanto religione. Che siano un popolo olre che una religione è materia controversa, A quanti lo sostengono replico idealmente come italiano che non capisco come gli ebrei cittadini italiani possano come popolo essere al tempo stesso italiani ed ebrei: un popolo doppio! Pare un'assurdità.
Ma il punto nodale che le imponenti e crescenti manifestazioni di questi giorni pongono è il seguente:
Il "genocidio" in Gaza è opera dell'ebraismo o del sionismo?
Cambia poco se i signori ebrei dicono che non è "genocidio" ma "guerra" secondo loro legittima.
Ci dicano loro a chi dobbiamo intestare le 85.000 tonnellate di bombe scaricate sull'agglomerato urbano di Gaza, di due milioni, e dei morti, soprattutto donne e bambini, in questo modo prodotte?
Ebrei o sionisti?
Mi è perfettamente chiaro nei dibattito in corso il tentativo disalvare capra e cavoli.
I tempi del chiarimento sono giunti.
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