giovedì, ottobre 09, 2025

Diamo vita a tante, tante Flotille di terra!

 Che vi sia  nel genocidio palestinese "complicità” di questo regime, si chiami Meloni con i suoi Fratelli di Israeli o in altro modo, ma sempre di regime si tratta, dubbio non vi è di sorta.

È curioso, ma tutto si gioca sulla accettazione o non accettazione di uno sola parola:

genocidio!

Per indicare ciò che sta succedendo sotto occhi in Gaza, e non sette ottobre di due anni fa, bensi dal 1948, se non prima ancora, dal tempo della Donazione Balfour, e forse in gestazione pure prima, dal 1882, quando finanziati dai Rotschild sbarcarono in Palestina i primi ebrei sionisti, per nulla religiosi, e subito subdorati come impostori dagli ebrei autoctoni, che costituivano il 3,5 % della popolazione complessiva in Palestina nel 1861.

Cavarsela con massacro, catastrofe umanitaria, crisi... è un inganno, ipocrita, per trarsi di impaccio davanti all'evidenza dell'uccisione di donne e bambini e dell'uso della fame come arma di guerra per condurre a termine un genocidio lungamente programmato.

Non bisogna impugnare un kalashinov per correre in aiuto della popolazione palestinese, basta gridare per le strade la parola genocidio, scriverla in cartelli, sbatterla in faccia ai signori del talk show, che pensa diessere lì per dettare la linea a quelli che li guardano dall'altra parte del televisore.

Non è possibile fare ogni giorno uno Sciopero Generale, avereuno Sciopero Permanente, ma chi non ha un lavoro, chi ha tempo e buone gambe può ogni giorno dell'anno unirsi a manifestazione per la promozione del diritto alla nostra esistenza politica, per una costituzione che non sia carta straccia, per la pace, per la sovranit ed indipendenza.

Tutto questo si riassume in un nome: Gaza!

Saliamo tutti in barca per andare a Gaza via terra!

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