giovedì, novembre 20, 2025

Per Fiammetta Loro hanno vinto...


Non si sa chi ha perso... Certamente, hanno perso i morti da loro ammazzati, ma non si sa bene cosa loro abbiano vinto?

La nostra gratitudine per il "lavoro sporco" che avrebbero fatto per "noi", dove il "noi" è una estensione indebita che i governanti alla Merz estendono ai loro governati, in Germania, Europa, Italia, le cui voci però loro non sentono e nemmeno si preoccupano di sentire, se non ogni cinque anni in una farsa elettorale che consiste in una croce anonima di un pezzo di carta. La chiamano democrazia! 

Dalla Fetida Rassegna di oggi prendiamo atto di ciò che ci comunicano mediante il web, che è ormai il luogo massimo della pubblicità globale. Che non si "sia capito" è cosa sempre possibile per ognuno; che si voglia "mentire" non ha per noi nessun senso, mentre lo ha tutto per chi tenta di nascondere o negare un genocidio che mai nella storia fu più documentato e certificato. Staremo a vedere quanti vorranno immergere le loro mani in un sangue che non cessa di scorrere. Quanto poi agli F35, se gli Usa non li vendono, si può trovare altrove di meglio ed a miglior prezzo! L'idea dei sionisti sarebbe quella di imporre un sovrapprezzo: te li vendo, se normalizzi con Israele. Questo il ragionamento. Ma come abbiamo spiegato nel precedente, non è detto che il principe saudita non si faccia altri conti, ed in ogni caso, qualunque cosa decida, non sarà lui a fermare la Resistenza, e se tenta di farlo, potrebbe rimetterci le penne il giorno in cui i popoli arabi decidessero di darsi altri assetti di governo. Quel che è certo e tutti vediamo è che in tutto il mondo il genocidio palestinese sta destando le coscienze ed il senso etico e morale dei popoli.

• Il senso ed il valore della "patria" non è la stessa cosa della cittadinanza, che è un concetto giuridico. Una cittadinanza può essere data o acquisita. Di cittadinanze possono perfino aversene più di una o anche nessuna, come è il caso degli apolidi. I "cittadini italiani di religione ebraica" hanno già in tasca la cittadinanza israeliana, solo che la chiedano: non devono aspettare una vita come il palestinese al quale i tedeschi hanno tolto la cittadinanza tedesca appena concessa e per la sola colpa di aver ricordato la patria palestinese!  La patria è in genere un rapporto affettivo con il luogo nel quale si nasce o del quale si hanno i primi ricordi, l’imprinting umano, ed insieme con il luogo in sé le persone che in quel luogo convivono, insieme con chi ci ha dato la vita. È anche vero che i governi stanno facendo di tutto per privarci di una patria, come luogo degli affetti. Ci vogliono individui da poter spostare insieme con le merci ed i mezzi di produzione là dove servono o sono richiesti. Assistiamo anche ad una profonda lacerazione che è l'emigrazione forzata, lo sradicamento dalla propria terra, dai propri luoghi, dalle proprie radici, dai propri affetti: vallo a spiega alla Santus, della Fetida Rassegna, che all'università di Torino ci andava con la bandiera di Israele. Ma oggi succede anche un fatto alquanto singolare. L'attaccamento dei palestinese alla loro terra fino all'estremo sacrificio fa ricordare a noi tutti un valore di patria che si era annichilito. In un certo senso è come se la Palestina diventasse la nostra patria, la patria di noi tutti, senza averci mai messo piede. Le nostre manifestazioni a favore dei palestinesi significa un riconoscimento universale del valore di patria, che i Tedeschi - "popolo di polli", ora cucinati ed arrostiti – vanno sempre più perdendo. Ricordo il caso di un tedesco, di cui non faccio il nome, di nascita tedesco, cittadino tedesco, ma ebreo, al quale decenni or sono in Roma, al Goethe Institut, era stata organizzata un "serata in onore", ma lui ci sputava sopra dichiarando di non sentirsi tedesco, da suscitare in me la convinzione che si trattasse di un cittadino israeliano. A questo sono stati ridotti ogni i tedeschi: alla condizione esistenziale di vero e propri zombi.

– «In Germania Hamas è classificata come organizzazione terroristica; definirne i miliziani “eroi” non è un’opinione politica, ma un’apologia del terrorismo.» E chi lo dice? Se il "genocidio" è ormai un preciso istituto giuridico, disciplinato da convenzioni fra gli stati e da profonde elaborazioni dottrinali nonché da pronunciamenti giudiziari e da una giurisprudenza consolidata, non è che "terrorismo" possa essere qualsiasi cosa che ad Israele piaccia indicare come tale, e quindi passare a degli assoluti servi come i tedeschi perchè la facciano approvare dai loro parlamenti asserviti. Per il giovane palestinese in questione si tratterà ora di vedere che lo prenderanno, le metteranno su un areo militare tedesco o israeliano, e lo paracaduteranno su Gaza, in modo che l'esercito israeliano possa completare per conto dei dei tedeschi il "lavoro sporco" che hanno ripreso ad accelerare dal mitico 7 ottobre 2023. Cercheremo di seguirne gli sviluppi. 

• Sono anni che si tenta di introdurre anche in Italia il modello tedesco, il quale se viene esteso a tutto il mondo, ben si giustificherebbe l'immagine della piovra, sia o non sia essa "antisemita"! Il Boicottaggio (BDS) è stato un mezzo efficace e non violento per abbattere l'apartheid in Sud Africa, che ha oggi ha promosso una causa per accusare Israele di "genocidio". E per averne documentazione non occorre aspettare nessuna sentenza di tribunale: mai genocidio fu meglio documentato nella storia!

• Che esiste in Palestina un movimento di resistenza, anche armata, è cosa di per sé ovvia, che può essere riconosciuta da chiunque, quale che siano le sue tendenze sessuali, anche non condivisibili. Di certo nonci si può aspettare che sia riconosciuto dallo stesso Israele, che ha tutto l'interesse a reprimerlo, fino al genocidio e alla pulizia etnica, e nemmeno che sia sostenuto dall'Hasbara, o da politici e parlamenti occidentali corrotti e ricattati dal Mossad.

• Il “consiglio di pace", come già il "processo di pace" seguito agli Accordi di Oslo sarà una tragica barzelletta tutta sa seguire. È stato spiegato dai migliori analisti, non quelli televisivi dei talk show, perchè mai Russia e Cina si siano astenuti nel voto al Consiglio di Sicurezza. Se diminuiscono il numero dei morti ammazzati ogni giorno, anche di una sola unità, questo è un fatto di per sì positivo. Ma per tutto il resto il cosiddetto "piano di pace" è una "gatta nel sacco". È pieno di contraddizioni che non potranno che deflagrare da qui a poco.

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