Post VIII: da 35.33 al minuto 40.14 - Fonte: Radio Radicale = Manifestazione nazionale: "Per la nostra libertà a testa alta con gli ebrei", Roma, 30 ottobre 2025, ore 19:00 - Durata: 2 ore e 3 minuti. -
• Parla Riccardo Di Segni.
– Avevamo già ascoltato questo intervento, insieme ad altri. Rinviamo a quella prima bozza, a caldo, dove il dato più rilevante è la contestazione storica della vita trascorso nel deserto per quaranta anni: una invenzione assoluta! Ma a noi non interessa di fare questo genere di contestazioni: affari loro!
– Vivono nel ricordo e nella rendita degli episodi della seconda guerra mondiale. Non vi prestiamo attenzione e demandiamo alla ricerca ed analisi storica: noi e quasi tutti noi, credo neppure Riccardo Di Segni (n. 1949), eravamo nati! Oggi abbiamo a che fare con un evento, il genocidio in corso a Gaza, che illumina non solo il presente ma anche il passato recente e remoto. Lasciamo a loro il loro passato, la loro immagine del passato, e ci riserviamo di ricostruire quello stesso passato, quando saremo liberi di poterlo fare: i vincitori scrivono la storia e i vinti subiscono anche a storia raccontata ai vincitori.
– Ignoro i riferimenti a non so quali "commenti atroci" e nulla posso dire al riguardo.
– La vicenda dalla Bara del 1982 (giugno) è interessante e mi riservo di approfondirla. Mi fa pensare a quanto nel settembre dello stesso anno successe a Sabra e Shatila, una strage orribile, che ricade sotto la la responsabilità di Sharon. Il mese successivo in Roma vi fu una azione "terroristica", suppongo ritorsiva (terrorismo a fronte di terrorismo: sempre esecrabili!) che porta al ferimento di persone con l'uccisione di un bambino ebreo, al quale è stata intitolata la piazza. Ogni anno l'eveto viene ricordato, ma non mi sono mai accorto che venisse menzionata la strage di Sabra e Shatila senza la quale non si comprende in significato della bara. Ma ripeto: non ho trovato il tempo per approfondire, e mi riservo sempre di farlo.
-- Se già allora, nel 1982, Lama parla di "genocidio" dei palestinesi, allora vuol dire che la storia è per davvero "vecchia" ed oggi in Gaza ne abbiamo ulteriore conferma! Pensi di essere dotto e sottile, ma ti sei data la zappa sui piedi: all'oggi esistono precedenti, per giunta da te stesso richiamati!
– In ogni caso, la manifestazione di piazza nello specifico è intestata al 7 ottobre 2023, non all'ottobre 1982, e neppure ad episodi della seconda guerra mondiale. Si decidessero cosa vogliono fare. Noi non siamo abilitati a viaggi nel tempo in una stessa giornata. Non abbiamo la patente per lunghi viaggi a velocità elevata, saltando i decenni, i secoli, i millenni!
– Infamante cosa? Qui sotto i nostri occhi e del mondo intero vi è un genocidio che voi "negate": se proprio vogliamo fare un viaggio nel tempo, inizia non l'8 ottobre 2023, ma in un giorno del 1882, quando i primi coloni sionisti sbarcarono in Palestina avendo in mente ciò che vediamo oggi! Negare l'evidenza è cosa perlomeno disdicevole!
– Al rabbino filologo, linguista, è il caso di ricordare che l'espressione ormai corrente di "finire il lavoro", più o meno "sporco", viene dalla bocca di Bibi: non sono un profondo conoscitore della biografia di Hitler e della storia del nazismo in genere, ma non mi risulta documentata una simile espressione nella bocca di Hitler. Che poi sul web circolino associazioni di idee, più o meno infondate e strampalate, non è cosa che si possa sindacare, a meno di non voler immaginare realtà distopiche dove una mente centrale, o un macchinario, riesca all'istante a percepire tutti i pensieri degli Umani ed a reprimere e cancellare quelli non ammesse. Ad ognuno di noi vengono in mente le cose più strane ed assurde, ma poi interviene il vaglio della ragione e della responsabilità. La rete è un luogo dove tutto ciò che ad ognuno passa per la mente può trovare espressione: può essere un bene o un male. Ma per dirlo, bisogna aspettare il momento del vaglio della ragione e della responsabilità. Questi Eletti Signori vogliono reprimere il Pensiero ancora prima che si formi! È inaudito! Abbiamo appreso che in Israele si trova il luogo della Censura di tutto ciò che appare in facebook e che al goberno israeliano non risulta gradito. Visto gli stretti rapporti delle Comunità ebraiche della «Diaspora» non è azzardato ipotizzare che vi sia dall'Italia un luogo di segnalazione di tutto ciò che non è gradito alle stesse Comunità. Ed è cosa di cui preoccuparsi, ma che può anche suscitare irritazione e malanimo, foriero di ulteriori deprecabili conseguenze.
– Ma basta con queste etimologie! Lasciamole ai linguisti! Qui davanti ai nostri occhi ci sono soldati israeliani che si divertono a sparare alla testa dei bambini palestinesi! Che diamine! Chi si vuol prendere per i fondelli? Raccontatevi fra di voi quel che volete, credere quel che volete, ma non pensate di esportare fuori delle vostra cerchia quello che vi fa comodo credere! La Pulizia Etnica del 1948 resta una ferita aperta della storia e su di essa non può essere fondata nessuna legittimità ad esistere! La Stato di Israele, come riconosco perfino i "veri rabbini" di Neturei Karta, verosimili discendenti di quel 3,5% di popolazione ebraica autoctona in Palestina nel 1861, non riconoscono legittimità allo stato di Israele che per loro deve essere smantellato in quanto bestemmia davanti a Dio: sono pure loro "rabbini" che si reputano "veri" e non meno rabbini di quanto lo sia il rabbino capo di Roma. A detta dell'ebreo Moni Ovadia un rabbino è una persona mediamente istruita ma non il corrispondente ebraico del sacerdote cattolico o addirittura del Papa. Non ha autorità alcuna. Non è figura consacrata come il sacerdote cattolica al quale si deve rispetto in virtù del Sacramento. Un rabbino può essere contestato e confutato da chiunque abbia competenze ed istruzione per poterlo fare. A criticarlo, beninteso civilmente, non si compie sacrilegio! Non siamo esperti di cose ebraiche, ma conserviamo una immagine diversa del precedente rabbino Toaff, padre, non figlio, che vive in Tel Aviv, con cui ci siamo già scontrati, e con cui non vogliamo avere più di che fare. Da simili "fratelli" desideriamo stare il più lontano possibile!
-- Ma che *** dici! Gli uomini non sono vacche e capre che si possono compensare! I palestinesi hanno riconosciuto dall'Onu il diritto di ritornare alle loro case, di cui ancora conservano le chiavi e gli atti di proprietà. Quello che successe agli altri ebrei lo sanno gli archivi del Mossad! In ogni caso, niente legittima un presunto scambio e compensazione. Non so se una simile assurdità è scritta nella Torah o nel Talmud che a spese del contribuente italiano potremo anche noi leggere in traduzione italiana, si spera affidabile, per non doversi mettere a studiare l'ebraico antico, cosa che io avevo cominciato a fare suuna grammatica scritta in latino e che ancora conservo! Assurdità giuridicamente insostenibili!
– La Nakba non è Shoah, ma è assai peggio della Shoah! Perlomeno è il nostro punto di vista, se l'art. 21 della costituzione lo consente. E non riconoscere la Nakba ed il "vero" diritto al ritorno sancito dalla risoluzione 194, e per la quale è stato ucciso il conte Bernadotte, è cosa di cui ci si dovrebbe vergognare!
– Complesso di colpa di chi? Chi è che vuol vivere di rendita sul complesso di colpa altrui? Chi ci ha vissuto finora? Quanti ha vantaggio ha lucrato? Si vuole incolpare figli, nipoti e pronipoti per presunte colpe dei padri? Questa è la vostra religione? Non siamo "cittadini italiani di religione ebraica", e questi fortunatamente non superano il numero di 30 mila, e non possono pretendere di imporre a 49 milioni di italiani le loro non condivisibile vedute! Avrò pure io le mie colpe, come ogni cristiano che nasce peccatore, ma non ho le colpe che mi attribuite, ed ho purtroppo il divieto di fare ricerca sulla materia storica dove avete messo il cappello! Ma è anche vero che la materia dei campi di concentramento e di ciò che vi successe non mi interessa particolarmente, al punto di farne una professione e la mia attività prevalente: e da cittadino e da filosofo mi interessa che chi vuole sia libero di poterlo fare. In Germania sono migliaia quelli mandati in carcere per la sola "colpa" di voler fare. ricerche storiche ed essere addivenuti a risultati un poco difformi! Ma ora si annuncia una ricerca ben più interessante: il genocidio e la pulizia etnica dei Palestinese, precedente la Shoah, se il suo avvio è collocabile nel 1882! Come giustamente dice la dott.ssa Albanese il "genocidio" non è un singolo "atto" come può essere un "omicidio", ma un "processo" che un inizio, io ritengo fallibilmente il 1882, ed una conclusione che per i Palestinesi non è ancora chiusa: il genocidio è in corso, è in pieno svolgimento, che che la Piazza del 30 Ottobre tenta "a testa alta" di... "negare"!
– Una nuova segnalazione di "antisemitismo" per il CDEC: i bambini delle elementari che giocano fabbricando le barchette della Flotilla! Davvero una cosa gravissima, tale da mettere sotto procedimento disciplinare i maestri e le maestre delle Scuole Elementari, e da avvisare la Digos per i necessari sopralluoghi!
– «evidentemente siamo pochi»: lo dice il rabbino capo! Pochi o molti, per me cambia poco! A me interessa ciò che gli Ideologi del sionismo, o del genocidio/guerra in Gaza dicono e pensano, in manifestazioni pubbliche. Il molti o pochi, se trattasi di ebrei, interessa solo per sapere se tutti gli ebrei di Italia (26.000 ca, secondo Google) pensano e condividono le cose che sono state dette sul palco, in particolare dal rabbino capo. Parrebbe di no! Ed è confortante il dato negativo, che siano "pochi". Nessuno vuole recare la minima molestie ad un ebreo, cittadino italiano, ma per prevenire incidenti spiacevoli, credo che non sia illegittimo sapere se in quanto ebrei sottoscrivono ciò che in particolare il loro Rabbino Capo e gli altri dicono: si eviterà di toccare il discorso, o si passerà dall'altra parte del marciapiedi se in lontananza si vede una kippah! I trionfalisti della Manifestazione Apostolica come il Riformosta, diretto da Velardi, danno 2.000 presenze, inclusi i non ebrei, ai quali principalemente era rivolto l'invito alla partecipazione: stando in Roma, nei pressi della piazza, avrei voluto andarci per vedere e sentire in diretta, non in registrazione come adesso, ma prudenza ha consigliato di non andarci. Ma anche preso per buono il numero di 2.000, la matematica dice: 26.000 - 2.000 = 24.000 che mancavano all'appello, inclusi bambini qui spesso menzionati. Quindi un Flop che è un bene per i 24.000 ebrei che non si sono presentati all'appello di Parisi, ringraziato dal Rabbino Capo per aver organizzato l'Evento. Moni Ovadia non c'era, e neppure Gad Lerner... che certamente non sarebbero mancati, se avessero approvato il senso della manifestazione!
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