domenica, novembre 09, 2025

Sono le nostre tasse quelle che reggono la baracca Italia!

Per un attimo mi sono soffernato sulla distribuzione del carico fiscale e sul bilancio dello Stato.  Non abbiamo il petrolio di Geddafi le cui risorse consentivano lo stato sociale libico. E non abbiamo in genere risorse minerarie o energetiche che possono costituire una ricchezza comune, pubblica! Quel che vi era di pubblico lo hanno svenduto, facendoci credere che privato è bello, e mercato ancora più bello. Ci ritroviamo con meno lavoro, meno stipendi, meno tasse, meno stato sociale! Vivevamo del nostro lavoro: ci hanno tolto anche quello. Gli alti stipendi, stratosferici, delle senatrici a vita con relativa scorta, di deputati e senatori, di tutti gli apparati del potere, centrali e periferici, attingono non a risorse petrolifere, a miniere di oro e diamanti che non abbiamo, ma dalle nostre tasse e dai nostri consumi, giacché l'IVA sempre noi la paghiamo! Noi consumatori finali di ogni cosa che si compra!

E se è proprio così, se tutto si regge sulle nostre spalle, e non viviamo per grazia di Santa Giorgia e Lelè, ma al contrario è lei che vive e prospera sulle nostre spalle, allora dovremmo riuscire a far sentire la nostra voce. La nostra voce però non riesce a parlare come una sola voce, se non è espressione di una sola testa, non per ogni cosa e su ogni cosa, ma per l'essenziale che è necessario ad ognuno: lavoro, reddito, casa, istruzione, sanità, famiglia...

Bisogna imparare a pensare insieme e subito dopo ad agire in comune, a fare! Non a votare... che è un'altra cosa, una truffa organizzata dal potere per poterci... fottere meglio! Scusate, ma ogni tanto un poco di volgarità mi viene fuori. La trovo più espressiva e non sostituibile!

Nessun commento: