Leggo a pagina 249 del libro di Rula Jebreal, Genocidio, cit:
«Sono anni che Israele tiene i cadaveri di seicento palestinesi e rifiuta di restituirli alle famiglie per una dignitosa sepoltura».
E viene subito da pensare alla sceneggiata di pochi corpi di "ostaggi" sepolti sotto le macerie degli stessi bombardamenti israeliani e che Hamas proprio per questo non riesce a trovare e restituire: che cosa potrebbe farsene di cadaveri destinati a rapida putrefazione? È chiaramente un pretesto israeliani per non porre termine alle uccisioni del genocidio: più ne ammazzano e meglio è per loro. Con un Fiano Lelè che non vuol credere alla intenzionalità del genocidio!
Ma è terribilmente difficile addentrarsi nella geografia dell'orrore israeliano! Tenendo conto che solo una minima delle mostruosità commesse giunge a conoscenza.
Prendendo spunto dall'esempio cadaverico sopra citato, si può ricavare questo principio:
– Se Israele accusa i palestinesi di un determinato "crimini", si può ben ipotizzare che Israele abbia commesso quello stesso stesso crimine 10, 100, 1000 volte di più!
Mentire sopratto verso i Gentili è nella loro natura e non comporta problemi morali: non hanno quella che per noi si chiama Etica e Morale. Hanno un codice di condotta tutto a parte, segnato nei loro libri, ed amministrato e divulgato dai loro rabbini, esperti nei loro libri e testi di pratica religiosa.
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