D <Sommario> F.
A pag. 101 del libro si trova una bella lista di soggetti da esaminare, senza però noi dover scrivere un libro sul libro. Compare con particolare rilievo l'UCEI, della quale si dice che «pur non essendo formalmente una lobby [come l'americana AIPAC], è una realtà che influisce realmente sulla vita pubblica italiana». Ma rinviamo al testo per ulteriori interessanti dettagli. Qui ci preme formulare una nostra osservazione. Poco più avanti (p. 103) si legge che l'UCEI addirittura «influenzò l'art. 8 della Costituzione italiana, che garantisce la libertà religiosa e il pluralismo confessionale. L'ente richiese – con successo – che nessuna religione fosse privilegiata dallo Stato, invocò la possibilità – per ogni confessione religiosa – di strutturarsi secondo i propri statuti (purché in armonia con l'ordinamento giuridico italiano) e chiese la regolamentazione dei rapporti con lo Stato tramite intese per le confessioni diverse da quella cattolica. Mezzo secolo dopo, le capacità di advocacy della UCEI erano ormai rodate: il 20 dicembre 1996 – durante il governo Prodi I – fu approvata lalegge n. 638, la quale incluse l'UCEI fra i beneficiari dell'otto per mille dall'IRPEF».
E qui fermo la citazione testuale che segue con altre notizie interessanti. La riflessione che abbozzo è questa. Dopo la breccia di Porta Pia, nel 1870, si interruppero i rapporti fra il neo stato italiano e la chiesa cattolica. Nel 1929 apparve un "Uomo della Porvvidenza" che diede uno Stato tutto suo e una preminenza religiosa alla chiesa cattolica in Italia. Tutto questo è finito. La chiesa cattolica conta come un partito politico a seconda dei "fedeli" che riesce a mobilitare, ed è indubbio il declino religioso, malgrado i "processi sinodali" che cercano di imbarcare di tutto. Malgrado la loro potenza lobbistica i "cittadini italiani di religione ebraica" ammontano ad appena 26.000 a fronte di una maggioranza cattolica del 50 % della popolazione che cattolica si dichiara. Nel frattempo è andato crescendo il numero dei “cittadini italiani di religione islamica” che ammonterebbe ad un milione e mezzo!
Nel frattempo la chiesa cattolica sembra proprio avere avuto un processo di infiltrazione che ne ha minato la tradizionale dottrina della fede, non rendendo per questo più solida la struttura ecclesiale. i fedeli cattolici subiscono un curioso processo di "colpevolizzazione" per la bimillenaria contrapposizione religiosa al giudaismo, la cui natura è chiaramente descritta nei Vangeli, testo base e fondativo di tutto il Cristianesimo che si vuol riportare come "fratello minore" ad una obbedienza verso il "fratello maggiore". E lascio a chi legge l'ulteriore sviluppo della riflessione, arrivando poi poi ioa questa interlocuzione:
• per essere più liberi, protetti e rispettati dobbiamo tutti convertici all'Islam e trasformare San Pietro come già Santa Sofia in una Moschea?

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