giovedì, ottobre 16, 2025

L'isteria dell'hasbara sionista nell'attacco a Francesca Albanese

 Le testate sono sempre le solite: 

1. Il Tempo.

– Insulti ed irrisioni: la "papessa" detto a Francesca Albanese, con non poca fantasia. Ma fantasia per fantasia, se papessa venisse detto con maggiore fondamento a Liliana? Sarebbe "antisemitismo", di cui ancora non trovo nessuno che sappia dare una definizione sensata: è un insulto terroristica per le sanzioni penali che vi sono collegate, ma il giorno in cui venisse depenalizzato, la musica cambierebbe.

– I presunti accordi di pace sono ancora da vedere nella loro effettività. I crimini del genocdio però restano, e sono questi che ci interessano. Non a torto si parla di una sorta di Nuovo Tribunale di Norimberga, dove a comparire dovrebbero esserci anche i nostri personaggi dell'Hasbara.

– Le critiche ad una Paolo Mieli che tutte le sere su tutti i canali non cessa di pontificare sono un reato di lesa maestà? Meno male che qualcuno riesce a sputtanare il sionismo congenito del figlio di Renato. Forse che intende presentare querela contro Francesca Albanese? Per cosa? È curioso come silamentano per un presunto attentato alla libertà di pensiero loro in un paese dove esiste il reato di "negazionismo" e la LeggeModigliani-Taradash-Mancino. Manco a farlo apposta da qualche giorno un altro personaggio della stessa congrega ha menato vanto che loro sono onnipresenti nelle testate giornalistiche e nelle televisioni e da lì possono tenere a bada la massa dei manifestanti, una sorta di Amaleciti cui infliggere un trattamento biblico.

– L'articolo è idiota: non dice nulla, se non attaccare una che le cose le sa e parla ogni volta con cognizione di causa a fronte di una ignoranza, una malafede, un pressappochismo dilagante.

– Il problema serio è che quando questi personaggi dei talkshow parlano nessuno che li vede ed ascolta da questa parte del televisione può replicare. È una provocazione continua. Almeno cambiassero un poco e non ci servissero sempre la stessa minestra, la stessa brodaglia indigesta. Questi si credono i Signori del Discorso.

– Il solo parlare di giustizia israeliana che condanna e commina anni di carcere è una barzelletta tutta da ridere e di gran lunga superiore alla comicità di un Crozza. Il problema è chiaramente ben altro.

2. il Giornale.

Questo fogliaccio è quello che pubblica le sconcezze di Fiammetta Nirenstein. Che non abbia nessuna indipendenza e che sia in Italia un organo della propaganda israeliana è di evidenza palmare ed è prevedibile e scontato quel che si può leggere. Basta che un testo appaia su questa testata per sapere quel che dice e senza avere bisogno ulteriore di leggerlo. Non ci sono gli estremi per una querela ed il diritto di critica alle icone sacre del sionismo è ancora cosa lecita a costituzione vigente. "Attacchi sconsiderati"? E perché mai? E chi lo dice? Se mai sono "scondiderati" articoli pattumiera come quelli che escono abitualmente sul giornale diretto da Sallusti, che la sera arrotonda con la sua perpetua presenza del Talk.

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