pensano di spiegare tutto, ma non solo non spiegano nulla, bensi convincono cel contrario: Hamas è un legittimo movimento di resistenza che con armi di gran lunga inferiori ha tenuto testa al più potente esercito del Vicino Oriente, espressione che cercheremo di sostituire al più usato Medio Oriente, espressione di origine coloniale. Non si sa quanto l'armatissimo IDF sia riuscito ad ucciderne, ma ancora Hamas esiste ed ha un bacino di reclutamento inesauribile per rimpiazzare le perdite. Così mi sembra, malgrado la propaganda. che da due anni dà per spacciato questo Movimento di Resistenza, che è solo uno di tanti possibili. Il concetto è che la Resistenza di un popolo occupato e per giunta sotto genocidio, anche resistenza armata, è legittima e non deve essere autorizzata da Israele.
Da oggi, per evitare di essere tacciati di odio, o livore, mutiamo la denominazione nostra di Fetida Rassegna Stampa Sionista in Scorretta Rassegna Stampa Sionista, abbreviato in Scorretta Rassegna. Non si tratta di spirito polemico, ma dell'esigenza pratica di far capire all'istante che la nostra è una posizione di demolizione testuale e concettuale di quella che riteniamo una sfacciata e spudorata propaganda, ora genocidaria. A tutela del passante, di chi visita occasionalmente e per qualche secondo le nostre pagine, per noi fondamentale che capisca subito la nostra posizione avversa e critica, sempre nel perimetro della più stretta legalità e nell'esercizio legittimo dell'art. 21 cost.
Anzi, potrebbe essere una sorta di cartina di tornasole annotare tutti quelli che iniziano i loro discorsi con Hamas a prescindere: basta che dicano Hamas e non hanno bisogno di dire o spiegare altro. In reciprocità, consideriamo costoro agenti corrotti dal sionismo, dall'hasbara, dal governo israeliano, dalla Lobby occulta ma onnipresente in ogni ganglo delle istituzioni, dell'editoria, della comunicazione. Dite pre Hamas e possiamo subito riconoscervi come sfumature e graduazioni di una stessa banda politica.
Naturalmente, noi non abbiamo nulla a che fare con questo Hamas, della cui esistenza apprendiamo da voi, per poi convincerci che probabilmente non sono come voi li dipingere. Insomma, non siamo degli agenti di Hamas, anche se per voi lo siamo, per il solo fatto di non unirci alla vostra acritica demonizzazione.
Ma passiamo alla odierna Scorretta Rassegna che con Hamas inizia la sua raccolta di pezzi giornalistici. L'articolo del faziosissimo e sionistissimo Foglio incomincia male perché dice questa "guerra" anziché questo "genocidio" e dire guerra anziché genocidio significa fare apologia del genocidio. Il resto che segue è poco interessante e ne facciamo una rapida lettura. Il Memri è qualcosa di assai... schifoso, e chi ne parla bene ed addirittura lo consiglia è della famiglia, della congrega, che non è la nostra. Che si bevano loro la loro brodaglia: per non non è utile neppure come materiale da de-costruire. Noi delimitiamo il nostro lavoro a ciò che compare sul web italiano. Lasciamo ad altri il lavoro esterno. Che il 7 ottobre sia una false flag, qualcosa di predisposto e preparato per avere un pretesto per il genocidio che ne sarebeb seguito, per noi è cosa di evidenza palmare. L'unica cosa che ci resta da comprendere è se Hamas avesse presto questo e cionoctsnata abbia accettato la sfida, considerando e prevedendo i costi. Se Hamas non avesse agito, non si fosse prestato, non vi sarebbe stato il genocidio e la pulizia etnica? Non credo! Questo era nella mente di tutti gli ebrei immigrati fino dal 1882, era nel DNA, come avevano subito riconosciuti i pochi (3,5 %) ebrei autoctoni di Palestina che nel 1861 convivevano in pace con musulmani (90 %) e cristiani (5%). L'articolo è ipocrita e diffamatorio: non raccogliamo e non ci soffermiamo. Che Hamas disarmi o no è un dato fattuale che vedremo: una resistenza disarmata significa lasciare totalmente i palestinesi alla mercé degli israeliani, che ne faranno una industria per l'espianto di organi. I maestri dell'inganno parlano dell'inganno altrui, allo stesso modo in cui ladri ed assassini pensano che tutti siano ladri ed assassini come loro. Nostra conclusione: la partita si gioca tutta da noi, in Italia, ed ècondizionata dal mantenimento, dalla permanenza della mobilitazione: non si torna tutti a casa perché pace è stata fatta, masi resta per chiedere il conto ai nostri politici, giornalisti, dirigenti. Le loro mani restano sporche di sangue e per il sangue versato si deve pagare.
No! Non è questo che ci interessa: se Hamas sia stata sconfitta o non sconfitta, se abbia perso ai punti o meno. Non è una partita di calcio e non siamo allo stadio. Noi abbiamo davanti un genocidio ed aspettiamo l'istituzione di un Nuovo Tribunale di Norimberga, dove i criminali, grandi e piccoli, incluso ogni soldato del sedicente Esercito Israeliano, il più morale del mondo.
• La Capezzonata di giornata che d'ora in poi possiamo saltare ed ignorare. Solo qualche osservazione, che non è mia, ma di altri, credo Giuseppe Masala: lo scenario mondiale è unitario, tutto si tiene, sono tutti tasselli di uno stesso scenario: è la guerra mondiale a pezzetti, con un pezzetto che ora si queta e l'altro che si infiamma: Ucraina, Gaza, Venezuela, Siria, Libia... Tutto si tiene e l'uno spiega l'altro. Se l'Impero americano cade, o deve ritirarsi nei suoi confini, molti predicono che Israele scompare dalla carta geografica. Per Gaza ciò che interessa non è la pace, ma che i palestinesi restino alla mercé assoluta di Israele, senza una resistenza armata.
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