Dal minuto 2.04.44 al minuto 2.21.45. Giorno: 12 ottobre 2025. Radio Radicale: «La storia stravolta e il futuro da costruire». Convegno. Roma,, 09.30. Durata: 9 ore e 20 minuti. Organizzatori: Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI). Luogo: CNEL, con presidente Renato Brunetta.
• Parla Claudio Vercelli, a noi già noto di fama...
– "Parole in conflitto"? Non avverto la necessità di procurarmi il libro, per leggerlo a commentarlo. Di questa letteratura propagandistica basta leggerne una tantum, per acquisire sufficienti elementi di giudizio. Lo avevamo fatto anche per Vercelli, che attaccava Ilan Pappe... Ne scoprimmo le falsità e corbellerie, ma adesso non ricordiamo bene. Ne scrivemmo da qualche parte, se non è stato censurato: poichè Israele controlla la rete globale della Comunicazione, blocca tutto quello che non aggrada. A questo qui vorrei dedicare poco tempo. Partiamo con la registrazione.
– Comprensibilmente, il pericolo, che li colpisce e toglie credibilità a tutti i loro sforzi apologetici e propagandistici lo hanno percepito e corrono ai ripari: dopo Gaza, non possono pià venderci la Shoah, sulla quale hanno prosperato e costruito una lucrosissima «Industria» (Finkelstein). Non sono stupidi: sono i consapevoli strateghi del sionismo, che occorre contrastare con le armi dell'analisi critica.
– E come possono rinunciare all'antisemitismo? È la loro arma principale! Mi odi, dunque sei antisemita! Non ti genufletti, dunque sei antisemita! Una barzelletta polacca: Non mi presti il tuo spazzolino dei denti, dunque sei antisemita! E così via. Non l'ho fatto, non ne ho il tempo, non ne ho la voglia, ma sarebbe interessante una ricostruzione storica dell'antisemitismo partendo dalla rivoluzione francese, dalla Questione ebraica, di Marx e pure prima. Ho letto da qualche parte che nell'Ottocento non era per nulla un reato dirsi e professarsi "antisemiti": esistevano Associazioni Antisemite locali, come oggi ci sono le Associazioni Italia-Israele. Chissà che a furia di insistere con questo "antisemitismo", oggi assolutamente inesistente, nell'accezione a me data di questo termine, non si ritorni all'Associazionismo Antisemita dell'Ottocento.
– Bisogna riconoscerglielo: ha capito il nocciolo del problema, da noi costantemente messo in evidenza. Avendo detto spesso in rete, non è improbabile che mi abbia letto, ma non ho pretese di copyright! Mi basta che mi lascino in. pace e non mi censurino. Anche la mia tripartizione in antigiudaismo, antisemitismo, antisionismo l'ho vista ripresa da alcuni del loro campo. Non ci ho scritto un libro, pur essendocene materia, e non ho intenzione di farlo: si scrive e pubblica pure troppo. È pià importante pensare, seguendo l'economia del pensiero. Non abbiamo una carriera da fare, accumulando titoli.
– Avevamo dimenticato di indicare il problema: Israele non ha il benchè minimo fondamento di legittimità (diritto naturale), ed un'assai discutibile fondamento di legalità (diritto positivo), a maggior ragione oggi, in un'epoca in cui il diritto internazionale conta “fino a un certo punto”!
– No! È riduttiva la coppia poveri / ricchi! Non è questo quello che io sostengo nella mia tesi! La mancanza di legittimità è proprio nella presunzione di poter fondare oggi, 2025, uno Stato sul genocidio e la pulizia etnica, che l'Occidente ha fatto nelle Americhe: siamo stati educati, giocando ai bianchi e agli indiani! Questo schema non può essere ripetuto con gli arabi in generale e la popolazione palestinese in particolare. Fortunatamente, l'Impero americano, dopo quello britannico, appare in declino, e si spera (dalla nostra posizione etica, politica e morale) porterà via con sè la parentesi sionista nella storia, quel sionismo che per acuti analisti come Umberto Pascali è stata principalmente una creazione dell'Impero britannico al tempo del suo massimo potere coloniale. Gli arabi sono ricchissimi! Non solo in danari...
– Ancora no! Israele è fra l'altro anche un prodotto del colonialismo inglese, e poco cambia che poi si sia rivoltato contro la casa madre! Negli stati della decolonizzazione erano presenti come soggetti i popoli autoctoni, che in buona parte hanno cacciato i colonizzatori, o con essi si sono fusi, come parrebbe in Sud Africa, ma dovrei leggere un poco di libri su questa materia, che non ho curato. I colonizzatori europei non volevano fare genocidio dei popoli colonizzati, li volevano semplicemente sfruttare se non schiavizzare. Da quando nel 1882 i primi immigrati sionisti (che non sapevano lavorare la terra) avevano il mente il genocidio e la pulizia etnica degli indigeni: vi è una bella differenza con gli altri processi storici di decolonizzazione, avvenuta soprattutto negli anni sessanta del secolo scorso. Dovrei leggere o rileggere dei libri, ma mi pare che le cose stiano così, non come pretende questo propagandista di Israele. Il genocidio e il razzismo è insito nel concetto di sionismo, e questo lo rende per davvero Unico! Come è fallace il concetto stesso di un "popolo" ebraico! È solo una brutta e primitiva religione! Ma non vogliamo addentrarci in questa problematica. Il sionismo precede il nazismo e chissà che addirittura non lo condizioni, ma sono solo congetture ed ipotesi di ricerca che non ci interessa sviluppare.
– Ma è ovvio! Non ogni ebreo è ipso facto ricco e potente come un Rotschild! Ma se a ogni ebreo spiantato offri un'immigrazione dorata in Palestina, chiavi in mano, chiavi delle case che erano dei palestinesi, e così di ogni cosa che era loro, insieme a lavoro e agevolazioni di ogni genere, solo che tu ti professi ebreo, è fin troppo ovvio un processo immigratorio che faccia passare la componente ebraica autoctono dal 3,5 % all'obiettivo del 100 % i pochissimo tempo! Vedasi la solita tabellina, e ci si ragioni sopra. I dati della tabellina vanno fino al 1915 e all'inizio del Mandato britannico. Dopo vi è un'esplosione demografica, per arrivare al 1948 con l'espuslione del 50% della popolazione palestinese, un restante 50 % che diventa minoranza, e di cui storici come Benny Morris lamentano che il lavoro non sia stato terminato allora, nel 1948, trascinandoselo fino ad oggi, con il necessario genocidio palestinese il Gaza: altro che legittima reazione al 7 Ottobre!
– Gaza non è il Vietnam! Lo sforzo di tutti questi teorici e propagandisti è di riportare la specificità del caso Israele sotto altri schemi, allo scopo di recupare una loro normalità che non esiste! Si vantano della Unicità del loro Olocausto, ma se proprio tengono tanto alla Unicità devono ricercarla nella Unicità del suo sionismo e nel genocidio/pulizia etnica che ne consegue. Questa singolarità non si ritrova altrove!
– Ciò che esiste? Che sarebbe legittimo perché esiste? Ma esiste anche il... cancro! Ed ognuno se ne vorrebbe liberare! L'immagine di Israele come "cancro" la si trova in letteratura: non ne ho qui una casistica, ma l'ho incontrata con frequenza ed è spontaneo e normale pensarla.

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