sabato, ottobre 18, 2025

Patetico e divertente

 l'articolo che esce sul "Riformista" e che riprendo dalla Fetida Rassegna: se così non fosse, non andrei certamente a comprare in edicola questi organi dell''Hasbara, della propaganda israeliana in Italia. Ho già scritto nel post precedente che questi cosiddetti giornalisti abitualmente non danno i fatti, ma le loro opinioni, che pretendono suppongono vengano condivise da chi per avventura li legge. 

È altamente positivo che vi sia una sorta di risveglio nelle scuole italiane, non solo nelle università, una presa di coscienza che ci auguriamo si estenda sempre di più.

Da parte dell'articolista è divertente il lamento per la mancanza di contraddittorio, che è peraltro già noto è prevedibile:

– per questi signori dell'Hasbara, e per tutto l'associazionismo ebraico in Italia, le poche tesi che hanno sono più che note e vengono propagandate tutte le sere nei talk show da ben noti personaggi che non mancano mai e che nei talk hanno generalmente un ruolo di primo piano. Per costoro in Gaza non non vimai stato nessun genocidio, nessuna pulizia etnica, nessun sterminio per fame, le bombe firmate dal presidente Herzog non vi sono mai stati, gli oltre 200 giornalisti non sono stati uccisi, non esiste divieto alcuno ai giornalisti non embedded di entrare in Gaza, e così via. Non esiste genocidio ma guerra legittima contro Hamas che è responsabile e colpevole di tutto. Sono posizioni note e stranote che sono smentite dai fatti e dall'esame autoptico che ognuno può fare. Inoltre non sono poche le manifestazioni gestite da associazione ebraiche dove sì che lì non esiste nessun contraddittorio.

Si noti nel testo dell'articolo l'accusa sempre pronta di "antisemitismo", un reato che bisognerebbe depenalizzare abrogando la Legge Mancino. Quanto poi al contraddittorio basta ricordare che sono migliaia e migliaia le persone incarcerate per la sola colpa di aver voluto fare una verifica e revisione critica della Narrazione sull'Olocausto, che però adesso ad una comparazione oggettiva viene largaente superato da un nuovo genocidio, quello di Gaza, ad opera degli stessi ebrei, che in tutti questi anni ci hanno pianto addosso, lucrando innumerevoli vantaggi e terrorizzando chiunque facesse loro la minima osservazione.

Giulianone suona le sue possenti trombe, ma il suo suono non smuove niente e nessuno fuori della sua cerchia, che è quella UCEI che si riunisce in convegno in una sede pubblica, il CNEL, e quindi come tale accessibile al pubblico, non alla ristretta cerchia ebraica e loro amici. Un tempo quando ero per davvero un «Signor Nessuno» ci andavo ad ascoltare ed istruirmi direttamente alla fonte, ma adesso non mi ci azzardo, temendo per la mia incolumità e soprattutto non volendo passare per un provocatore: sene stiano pure fra di loro, fra di loro se la suonino e se la cantino. Se saranno disponibili le registrazioni o gli atti, ne prenderò cognizione, come è giusto che sia, specialmente per ciò che non si condivide e si confuta.

– È grande la responsabilità dell'associazionismo ebraico in rappresentanza dell'ebraismo italiano: hanno sposato in pieno il “genocidio” che per Gaza è ormai riconosciuto universalmente da tutti gli organi istituzionale del diritto internazionale ed umanitario, oltre che da singoli studiosi. Come spesso abbiamo detto, non si tratta di una banale questione terminologica: i morti ammazzati e le distruzioni immani, la fame, gli orrori a cui assistiamo in trasmissione come Report o Piazza Pulita, restano gli stessi, ma cambia la qualificazione giuridica e la responsabilità etico, morale, politica. Il fatto supera in gravità tutte le Narrazioni che finora ci hanno dato e imposte con l'Olocausto, di cui il prossimo 27 Gennaio ricorre la Commemorazione e credo che di anno in anno non potrà essere evitato il confronto con il genocidio di Gaza, iniziato nol l'8 ottobre del 2023, ma già prima assai, per lo meno nel 1948 con la Nakba, ed in gestazione già nella Donazione Balfour, ed io direi ancora prima nel 1882, quando sbarcavano i primi sionisti Biluim che avevano già in mente quanto vediamo oggi sotto i nostri occhi. La loro propaganda esulta per una guerra vinta e per il cosiddetto piano di pace, in realtà una tregua, durante la quale sarà forse possibile estrarre le centinaia di miglia di morti dalle macerie... Loro vedono già la riviera, gli alberghi di lusso, dove forse i palestinesi sopravvissuti ed ammessi potranno fare i camerieri e gli sguatteri.

– La mancanza di "alternativa" è tutta nella testa del Relatore Giulianone e della sua gente: chi non ne fa parte vede con tutt'altri occhi, che non possono venir chiuso a suon d'hasbara: è finito il suo tempo e possono pure moltiplicare per cento i fondi finora destinato allo scopo, ad imbottire la testa deigoym distratti e afflitti dai problemi quotidiani del vitto e dell'alloggio. Otterrano cento volte di più l'effetto contrario!

– Le "carte in tavola"sta cercando di cambiarle, Lui, Giulianone, ed i suoi compari riuniti in convegno. Finora sono riusciti ad impedire ogni altro convegno, come quello che avrebbe dovuto tenersi dentro La Sapienza nel gennaio 2010, presente Ilan Pappe, a cui altre volte ancora in Roma, ed anche in Germania fu impedito di parlare. Ormai le bocche non possono più essere cucite. E poco valgono le potenti protezioni politiche, che in questo caso hanno concesso la sede del CNEL, senza contraddittorio parrebbe...

– Loro insistono con questo 7 Ottobre, ma io non ho dubbi di sorta che sia stato un evento voluto e programmato dallo stesso governo israeliano per avere un pretesto per poter dare corso ad un genocidio programmato da oltre un secolo. Sulla esatta dinamica dei fatti manca una inchiesta indipendente, che tuttavia in nessun modo può giustificare o essere messa in relazione con un genocidio che è tuttora in corso: se anche smettono dibombardare ed uccidere, il genocidio resta! Non scompare! Resta sia come fatto compiuto sia come processo in corso per le conseguenze che si protrarranno per decenni e decenni. È più interessante chiedersi se Hamas, sapendo della predisposizione di Bibi, nel tendere la trappola, abbiano voluto starci come una sorta di sfida e scommessa. In un testo che ho letto, i miliziani di Hamas (non li chiamo terroristi) sarebbero in numero da 20 a 40 mila: se hanno avuto delle perdite nelle loro file, non sarà difficile reclutare nuovi miliziani fortemente motivati fra quanti hanno perso tutto e non hanno più nulla da perdere e non tengono in gran pregio la vita loro rimasta, che anzi potrà acquistare nuovo senso cogliendo la possibilità di continuare una Resistenza ad oltranza nella memoria dei cari (padre, madre, figli, fratelli, sorelle, mogli...) che gli sono stati tolti: si ricordi cosa diceva Andreotti!

– Confesso di non provare nessuna empatia alla quale ci vogliono costringere per gli "ostaggi", anche se avrei voluto che non fosse successo nulla ai festaiolo del Nova Festival. Non conoscendo io i luoghi del rally, sempre mi immagini un Lager, peggio di Auschwitz, tutto recintato da un Muro con il massimo della tecnologia, e con questi qui che vanno a divertirsi, facendo tutto l'immaginabili tipico di questi raduni, e senza la minima empatia per gli internati! Una empatia che loro non hanno avuto per le loro vittime imprigionate, ma che ora si pretende da noi verso di loro! Io trovo ciò allucinante. Ho detto e ripeto: avrei voluto che nulla fosse successo! Ma non si può chiedere al mio cuore ciò che non può dare: ematia e solidarietà. Altro che dal fiume e al mare! Io penso che se tutti i singoli abitanti di Israele fossero un poco onesti dovrebbero riprendere le valigie con le quali sono venuti ed andarsene da una terra che loro, o i loro padri e nonni e bisnonni hanno espropriato ed usurpato. Questo io lo penso e lo dico qui, non arrischiandomi a scriverlo su FB, ma anche qui non sono del tutto garantito... Ma siamo in Occidente e siamo liberi! Vediamo...

– "su certi passaggi strategici della guerra di questi due anni, però ci si è arrivati in questo modo non in un altro modo. Adesso la favola che...” Ma che dici! Non vi è stato nessuna "guerra"! Ma una mattanza (genocidio) contro donne, bambini, anziani, ammalati negli ospedali, gente nelle loro case, condat da esercito, aviazione, intelligence... Queste frottole forse trovi un Del Debbio o un Porro che te li fa passare, ma non a me! Figurati se mi sento io tenuto a credere alle vostre frottole e alla vostra visione rettiliana del mondo!

– Solo 1200 morti? A Piombo Fuso ne avete fatte 1400! Vi è una differenza di 200... Se questi conti e paragone è lecito farli, ha senso farli? Ritengo che non abbia senso. Ma la realtà della pulizia etnica e del genocidio palestinese è assai più ed assolutamente ingiusta, sotto tutti gli aspetti, storici e attuali.

– Lo spirito "anti-israeliano" è assolutamente lecito e plausibile, non avendo mai avuto lo stato di Israele fondamento di legittimità e tenendo esso sotto occupazione un territorio che non gli appartiene, tanto secondo i principi del diritto positivo quanto secondo i principi del diritto naturale, che non esiste per un ministro italiano "fino ad un certo punto" ma che esiste invece per i componenti della Flotilla e per i milioni di manifestanti in ogni parte del mondo!

– Respingiamo ancora una volta la definzione generica e strumentale di "antisemitismo", sorto dopo la rivoluzione francese come reazione all'equiparazione giuridica degli ebrei, prima soggetti alla legislazione del ghetto, ma oggi assolutamente non esistente. A nostro modo di vedere oggi NON esiste nessun antisemitismo, cosa distinta da anti-giudaismo e antisionismo! Queste cose le spiegavo diffsamente e ripetutamente in facebook, prima di essere censurato e disattivato. Ad oggi non ho trovato nessuno che mi confutasse questa triplice distinzione.

– Ci risparmiamo le ricostruzioni storiche di Giulianone, e facciamo rinvio alla dottrina Yinon e al progetto imperialista della Grande Israele, che sta dietro ad una politica criminale nel Vicino Oriente sostenuta dapprima dall'Impero britannico e ora da quella Amerikano: non è diritto, ma teoria ed applicazione delle forza e della prepotenza, contraria ad ognu barlume di civiltà giuridica ed Etica pubblica, ma anche ad ogni autentico spirito religioso, ad ogni amor e timor di Dio.

– L'Iran è il solo stato sovrano e indipendente rimasto nel Vicino Oriente. Israele vuole abbatterlo perché è l'unico stato che resiste ai suoi disegni ed alla sua egemonia, sostenuta dagli Usa.

– È un insulto alla comune intelligenza attaccare l'Iran per una bomba atomica che non ha e non vuole avere, e tacere su un arsenale atomico che invece Israele possiede, del tutto illegittamente: non l'Iran dovrebbe essere privato di una bomba atomica che non ha, ma Israele che invece questo arsenale possiede e di cui nessuno chiede conto. È un mondo distopico quelloin cui viviamo!

_ Dire che le vittime palestinesi, donne e bambini, uccisi dalla bombe firmate, griffate Herzog siano da addebitare ad Hamas equivale a dire che le vittime ebraiche del nazismo siano imputabili al sionismo e alla finanza ebraica che nel 1914 produsse la prima guerra mondiale, e poi anche la seconda, ed ora spinge alla terza, questa volta nucleare.

Hamas o non Hamas, il punto è: siete voi che dovetericonoscere ai palestinesi il diritto alla Resistenza alla vostra occupazione genocidaria, ed alle forme che una Resistenza può assumere? Devono inoltrare domanda al vostro ministro degli interni per avere riconoosciuto un diritto che il diritto internazionale ed anche quello naturale invece riconosce? Dovete dire voi ai palestinesi come possono o non possono resistere alla vostra violenza genocidaria?

• Pure Brunetta è ebreo! Non lo sapevo... È il caso di dire, se non mi becco una botta di antisemita: sono proprio dappertutto, e si sono presi tutti i posti di comando. Ed in Italia non sono più di 30.000! Sarebbe illuminante un calcolo percentuale per misurare l'influenza della comunità ebraica rispetto alle alle componenti sociali e regionali.

– No, caro Brunetta, non esiste nessuna cultura "giudaico-cristiana"! È una contraddizone di termini, un consapevole inquinamento. Parlo non da ebreo, ma da cattolico battezzato e cresimato, con diritto non solo ad avere una sua interretazione della dottrina cattoloca, ma anche di poterla e doverla difedere nella isura in cui tutti noi crocianamente "non possiamo non dirci cristiani", senza che ciò significhi essere sacrestani e bigotti. Se poi tu, Brunetta, sei ebreo, parla solo er te... Ne respingo il termine ed il concetto. Esiste se mai una cultura cristiana di radice ellenistica, ed una cultura giudaica che affonda in epoche preistoriche, barbarice, feroci, forse residuata nel giudaismo moderno, fortunatmente alquanto limitato.

– Francamente, la festa delle capanne non so cosa sia, cosa significa e non mi riguarda in alcun modo. È qualcosa di giudaico: resti giudaico! Non mi deve riguardare più di quanto possano riguardarmi le festività di qualsiasi religione, il cui rispetto è condizionato in me dalla traduzione che è possibile farne in termini etici e morale. Se il loro significato è, ad esempio, il festeggiamento dell'uccisione dei primogeniti degli egiziani, non solo la cosa non mi riguarda, ma ne respingo qualsiasi comminstione all'interno del concetto di "giudaco-cristiano”.

– "Comune identità"? Totalmente infondato! Non solo, ma imposizione violenta di una identità estranea!

– «Inaudita barbarie» il 7 ottobre? Brunetta, se per caso dovessi mai leggermi ti replico: a) Intanto ancora non sappiamo da fonte terza e indipendente cosa sia per davvero successo il 7 Ottobre, come ci si èarrivati e cosa ha significato e significa; poi b) Manco a farlo apposto sto leggenda dal libro du Rula Jebreal, "Genocidio", alle pagine che trattano di Sabra e Shatila, 20 settembre 1982: quella sì che fu di inaudita barbarie, su cui i nostri concittadini ebrei dovrebbero saperne e dircene qualcosal Per par condicio sarebbe opportuno un convegno commemorativo di quella tragedia, negli stessi giorni in cui nella comunità ebraica romana si commemora le sfortunato bambini che in quei giorni, poche settimane dopo Sabra e Shatila, cadde vittima di una reazione che vi fu allora. Naturalmente, deploro di cui non ho memoria diretta, pur abitando allora in Roma, ma deploro pure il fatto che la commemorazione annuale da parte degli ebrei romani non sia collegata a ben altra assai più grande tragedia, in Sabra e Shatila, dove fi una diretta e prevalente resposabilità israeliana. La storia va raccontata tutta, non quella che fa comodo, e per come fa comodo, ignorando e cancellando la storia altrui, quella palestinesi, come sempre si fa da parte ebraica, dentro e fuori di Israele, ossia della Palestina occupata.

– Se la coscienza di ognuno di noi è libera, ognuno sceglierà e deciderà lui i connotati della sua coscienza, non lo stabilisce di autorità Mattarella, presidente di turno, che certamente puàdecidere per la sua individuale coscienza, magari ricordandosi di quanto era ministro della difesa, ai tempi della guerra alla ex Iugoslavia, se non erro. È meglio smetterla con questo retorica di regime, di circostanza. I tempi sono cambiate e le piazze, autentica espressione del popolo italiano, dicono e pensano altro.

– Lo slogan tanto criminalizzato sul 7 Ottobre come inizio di uno Nuova Resistenza Palestinese è uno slogan che come tale può essere interpretato, in modo diverso da come si continua a fare, direi in malafede e strumentalmente come una sorta di apologia delle uccisioni avvenute, secondo la Narrativa che ne dà il governo israeliano, prontamente accreditata dia "Amici di Israele". Il suo significato puà essere un'altro: l'inizio e il pretesto per una Soluzione Finale del Genocidio Palestinese, e resistendo ad esso, allo stesso modo che per Sabra e Shatila l'inizio di una nuova consapevolezza della necessità di resistere, questa volta uniìendo in una stessa resistenza i supertiti del Genocidio palstinese e quanti nella piazze d'Italia, d'Europa, del mondo sono scesi in piazza per impedire questo genocidio opponendosiai loro governi complici. Interpretato così, con ci trovo nulla di sbagliato in quello slogan come pure niente disbagliato nell'altro slogan "Dal fiume al mare" non ha necessariamente il significato che gli si vuol dare, cioà di distruzione dello stato di Israele, che sarebbe quanto mai auspicabile ed è quello che da sempre chiedono i "veri rabbini" di Neturei Karta. Potrebbe significare infatto la creazione di uno Stato Unico Binazionale con tutti i cittadini eguali e senza distinzione di religione. Credo che sia fantastica la creazione di due stati che vivavo in pace l'uno accanto all'altro: nessuno ci crede ed è un prendere tempo in attesa del compimento pieno del genocidio palestinese. Due stati eguali significa con eguale diritto ad avere un proprio esercito e proprie armi.... Figuriamoci!  Il valoroso psudo esercito di Israele è abituato a combattere contro donne e bambini inermi. In due anni non è riuscito a prevalere su poche migliaia di miliziani di Hamas, insufficientemente armati. Figuriamoci se avessero potuto combattere ad armi pari!

– Questi boiardi di Stato, percettori di prebende politiche, che cotinuano ad insultarei manifestanti, non vogliono capire che quelli che ogni giorno insultano sono il Popolo Italiano, quello che loro dovrebbero rappresentare. Questa insensibilità è qualcosa che offende ed irrita grandemente.

• Di quale Italia parla Piantedosi? Di quella che è scesa nelle piazze ed il cui diritto a manifestare lui dovrebbe garantire, anché manganellare? O di quella che sta tutta nella sua testa e di quelli che lo hanno messo a capo del ministero degli interni? Finora, sul contenuto di quello che sarebbe un convegno, leggo solo una retorica stantia di altri tempi. Forse l'immagine più autentica ed impietosa di questo governo ci viene dalla Palestina, dove è stata sventolata la bandiera italiana non per omaggiare il governo, che resta "complice" di un genocidio, come si era appropriato il Ministro "fino a u certo punto", ma il popolo italiano che ha manifestato a favore del popolo palestinese, per fermare un genocidio, e contro il proprio governo che quel genocidio, politicamente parlando, ha sempre sostenuto: non Fratelli d'Italia essi sono, ma Fratelli e servi e complici di Israele!

– Piantedosi ed il governo tutto, ma anche tutto il parlamento, in tutti i suoi componenti, farebbero bene a leggersi le statistiche della popolazione italiana, e potrebbero apprendere che i cittadini italiani sono 59 milioni, di cui solo 30 ebrei, non si sa se cittadini italiani o israelian. I cittadini italiani di religione islamica sono poi circa un milione e mezzo. Da come parla e da quel che fanno sembra che si considerino il governo dei soli ebrei d'Italia, e tutti gli altri sia una massa da tenere a bada, bestiame elettorale da far confluire di colta in volta con l'aiuto dei mass media nei recinti elettorali. Che ormai più della metà, che hanno compreso la truffa,in quei recinti non ci vogliono più entrare, è cosa di cui non si danno pensiero. io ipotizzo che le poche centinaia di manifestanti facinorosi siano in realtà agenti di polizia o del Mossad, giustoper far degenerare le manifestazioni, far scatenare la repressione e soprattutto diffamare i milioni di manifsetanti in ogni parte d'Italia. Basta considerare che se per davvero un milione a passa di manifestanti avesso scelto la via della violenza, sarebbe allora violenza legittima di popolo e questo governo non esisterebbe più e non basterrebbe neppure l'esercito italiano per contenere il potere costituente del popolo italiano unito. Dovrebbe saper apprezzare la natura pacifica e non violenta delle manifestano che per fortuna non cessano e rappresentano un risveglio della coscienza politica dei cittadini, destatasi proprio alle vista dell'autentica barbarie di un genocidio che si svolge sotto i nostri occhi che si vorrebbero bendare.

• Siamo così liberi in Italia che neppure mi azzardo a commentare il discorso del rabbino Di Segni [errata Noemi, la presidente Ucei, non il rabbino, ma vale lo stesso]: il solo osare farebbe sarebbe antisemitismo penalmente perseguibile. E nonvale la pena rischiare. il discorso lo si può leggerlo integralmente qui, senza nostro commento!

• Circa l'ambasciatore israeliano, intervenuto al CNEL, mi sovvengono pià attuali che mai le parole di Lelio Basso, padre costituente, cui si deve - se non erro - la stesura del fondamentale art. 3. Chiedeva già negli 70 l'interruzione di ogni rapporto diplomatico con lo stato di Israele, cosa che altri paesi hanno già fatto. Fake news sono le sue ed insipido il discorso su cui non mi soffermo.

• A Giannini prefetto: capisco che devi obbedire a Piantedosi, ma chi vuoi mettere in carcere? 59 milioni di italiani meno trentamila di religione ebraica, i quali sempre più pensano e dicono nelle piazze che in Gaza si compie un genocidio? Vedi un po' tu, e facci sapere con un tuo comunicato che pubblicheremo.

• Questa volta al rabbino Riccardo: a mio modo di vedere, per mia esperienza, limitata quanto vuoi, ma mia esperienza, detto icasticamente: oggi 2025 degli ebrei in quanto tali non fotte nulla a nessuno, siano essi ebrei buddisti equimesi qualsiasi! Come dice fra gli altri il colonnello svizzero J. Baud, acutisimo geopolitico ed analista, interessa solo ciò che gli ebrei fanno, non quello che dicono di essere, essi sono ciò che fanno e che vediamo in Gaza, dove piovno bombe firnate dal presidente israeliano Herzog, bombe che uccidono migliaia e migliaia di donne e bambini, neinte altro che Amaleciti da sterminare fin nel loro seme, come si sente dire...

ET DE HOC SATIS!

Mi pare che non vi sia in questo convegno nessun approfondimento, nessuna analisi, degne di attenzione. Mera propaganda pro genocidio con avallo governativo!

• Una ben diversa analisi: è genocidio, come ormai i soggetti più qualificati dicono concordemente. Vogliono che sia chiamato "guerra" per salvarsi il posteriore, dentro e fuori di Israele. Se le condizioni politiche e gli equilibri di forze fossero uguali a quelle del dopoguerra, andrebbe istituito un Nuovo Tribunale di Norimberga, dove sarebbero numerosissimi gli imputati, inclusi i nostri goernanti e giornalista maggiori. Non è ancora del tutto chiaro come sia destinata a crollare tutta la Narrazione sull'Olocausto, durata 80 anni e su cui hanno edificato una lucrosissima industria ed anche assetti di potere.

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