mercoledì, ottobre 15, 2025

La libertà di parola non è libertà di menzogna...

e contro la menzogna deve esserci la libertà di poterla sburgiardare. Questi sfacciati cialtroni continuano a produrre menzogne e propaganda al servizio dell'hasbara e poi si lamentano se. qualcuno va a protestare con cartelli sotto le loro redazioni, che non sono assaltate e date alle fiamme e alla devastazione come in altre epoche. Ma loro nella loro immensa sfacciataggine si atteggiano a vittime perchè qualcuno reagisce alla loro comunicazione, non tanto sui loro giornali che nessuno legge, ma nelle comparsate televisive con cui senza vero e reale contraddittorio ci affliggono tutte le serie.

Questo apprendiamo dalla odierna Fetida Rassegna, dove il fetore che emana da Libero occupa sempre un particolare rilievo. Non troviamo nè la registrazione audio video né la trascrizione delle frescacce che questi signori possono aver raccontato, senza contraddittorio. Non credo alle minacce che dicono di aver ricevuto: nessuno è così stupido da andarsi a compromettere tirando loro qualche calcio sul sedere... Il massimo che possono rischiare, lontano da Gaza dove secondo la loro informazione non sarebbe successo nulla e nulla sta succedendo, anche mentre in questo preciso momento sto scrivendo.

Il sito del Senato dà solo un resoconto sommario, ma non riporta ciò che questi Campioni avrebbero dichiarato. Se la Presidente Mieli che è degna del nome che porta avesse chiamato i manifestanti antimenzogna avrebbe potuto sentire l'altra campana, se ne avesse avuto interesse... Poteva anche chiamare me: le avrei detto quale alta considerazione ho del giornalismo di questi signori, che si sentono in pericolo di vista per ciò che scrivo e diffondono.

A confutazione di questi Campioni della libertà di menzogna, ovvero della propaganda israeliana, ci dui sotto nel testo, riporto questo brano del libro di Rula Jebreal, appena comprato da Feltrinelli qui vicino:

«Scrivo perché esiste una guerra contro la verità e il giornalismo, condotta da una macchina di propaganda che rappresenta un'arma fra le più letali del genocidio coloniale. Le prime vittime sonno gli oltre duecento giornalisti palestinesi uccisi a Gaza. Il governo israeliano e i suoi sostenitori odiano la verità e la giustizia al punto di impedire l'ingresso di giornalisti stranieri nel ghetto di Gaza, di attaccare e minacciare giudici e magistrati della Corte penale internazionale e della Corte internazionale di giustizia, diffamati e accusati di antisemitismo. Scrivo mentre cittadini israeliani partecipano a tour in barca,facilitati dal governo, per assistere allegramente alla devastazione e ai bombardamenti della Striscia di Gaza, trasformando la sofferenza dei palestinesi in un turismo spettacolare della mattanza... ». (Rula Jebreal, Genocidio: quello che rimane di noi nell'era neo-imperiale, Piemme, 2025, pp. 6-7)                                                        »

Quanto poi al "presidio permanente" sotto le redazione di questi organi della menzogna si tratta di qualcosa che viene tolta nei luoghi in ve ne sarebbe bisogno e che ne sono privi: parlo con cognizione di causa dalla Calabria! Non hanno vergogna ed il regime dimostra la sua natura di asservimento alle forze straniere ed occulta di cui questa specie di presunta informazione è espressione, cosa che i cittadini più accorti hanno perfettamente compreso.

• Qui Cicchitto, vecchia conoscenzam dimostra di essere il sionsita che è sempre stato, e non è un complimento quello che noi glo facciamo, ma lui vede le cose in modo diverso ed è fiero se losi considera un sionista: gli lasciamo tutta la sua fierezza. Sempre su Libero avevamo analizzato e criticato un suo articolo, e glielo avevo spedito con preghiera di recapito. Non intendiamo mandargliene un altro e ci limitiamo ad una rapida lettura del suo "pezzo". L'uomo proietta i suoi desideri e le suo opzioni politiche, che sono tutte sue, ma che non ci riguardano e soprattutto non ci offrono nessuna chiave di lettura della realtà che per noi è altra da quella che lui dipinge senza che sia ben chiara a chi si rivolge. Fa propaganda pure lui, magari ad un livello più alto di quello chesi trova abitualmente nella Fetida Rassegna. Et de hoc satis.

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