sabato, ottobre 18, 2025

SULL' ATTENTATO A RANUCCI

formulo qui le mie prime impressioni ed anche i miei primi sospetti, basati su nient'altro che congetture e senza avere la benché minima idea degli esecutori materiali. Mi baso unicamente sulla regola andreottiana: a sospettare si fa peccato, ma spesso ci si indovina.

Il peccato qui neppure lo faccio perché non ho nomi di persone anche solo da immaginare. L'attentato comunque c'è stato e non era una fiction: poteva scapparci il morto!

Non ho i dettagli dell'accaduto e neppure intendo affaticarmi a cercarli.

Non scopriranno nulla, non hanno mai scoperto nulla, e se qualcosa verrà fuori sarà dopo venti o trent'anni, se il caso ha rilevanza storica e sociale.

Non sono un appassionato di gialli o di sceneggiati polizieschi. E posso certamente sbagliarmi, e non mi sentirò mortificato se sarò poi smentito da indagini giudiziarie.

Ecco cosa penso.

Ranucci è uno dei pochi giornalisti che in Italia fa per davvero giornalismo d'inchiesta. Quasi tutti i giornalisti in Italia sono "opinionissti": non ci dicono nulla sui fatti, ma ci danno solo le loro opinioni sui fatti e pretendono da noi che si pensi come loro comandano.

Raramente seguo le trasmissioni di report, non perché non siano meritevoli di essere seguite, ma perché io non mi intesso di ogni cosa, di ogni scandalo, di ogni magagna che in Italia accade: sono così tante che è difficile seguirle tutte.

Ho però visto i servizi di Ranucci su Gaza e Israele, per davvero "fuori dal coro" a differenza della trasmissione gridata di Giordano, che ricordo come staffetta di Santoro e poi per qualche tempo direttore del Giornale.

Ed è qui che vanno i miei sospetti.

Se fosse stata la criminalità della droga, o la mafia, o uno specifico interesse che si è sentito minacciato, non avrebbero fallito ed il povero Ranucci sarebbe già morto, e nulla si saprebbe.

A me sembra che sia un atto intimidatorio.

La faccio breve e non mi dilungo oltre:

io penso ad Israele, che abbiamo non avere scrupoli e remore davanti a nulla. Molto spende per l'hasbara. Credo che sia lunga e lunghissima la lista di quelli che vengono pagati, in denaro o in servizi e vantaggi. Non sono in grado di fare nessun nome, ma mi avvalgo del criterio evangelico dell'albero e dei suoi frutti; l'abero si riconosce dai frutti. Mi basta sentire le argomentazioni di chi parla o scrive per dare maggiore fondamento ai miei sospetti.

Ieri in un servizio di controinformazione che ho visto si è fatto riferimento a due casi: Kirk negli Usa, che aveva preso una piega antiisraeliana, ed uno in Italia con Chef Rubio, che è stato quasi ammazzato e si è visto pure condannato dai giudici per non aver potuto provare i suoi sospetti.

In Italia il Mossad ha fatto e fa tutto quello che vuole, magari con il concorso e la copertura dei nostri servizi e della polizia: il rapimento di Mordecai Vanunu è ormai storia nota. Nell'immediato dopoguerra la polizia italiana aveva scoperto gli attentatori sionisti all'ambasciata inglese in Roma, ma ricevettere l'ordine della Cia di chiudere il caso.

Questa era ed ancor più è l'Italia di Giorgia, che Landini ha individuato come frequentatrice della "corte" dei presidenti americani di volta in volta in carica: in questo senso "cortigiana" nelle intenzioni di Landini, ma discostandosi un poco dalle definizioni dei vocabolari.

Giorgia saprà dirci lei chi sono gli attentatori di Ranucci?

Ne dubito...

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