– Era meglio se vi foste riunito in un cinema, piuttosto che compromettere una isttuzione dello stato italiano per giunta di rango costituzionale. Fino a questo momento avete offeso e vilipeso in ogni modo il popolo italiano che ha manifestato in tutte le piazze d'Italia contro un genocidio che voi non volete riconoscere come tale. Lo potevate fare meglio in un cinema,,, Per par condicio Brunetta dovrebbe offrire la stessa sala per far sentire l'altra campana!
– No! Il dovere non è quello di ricordare il bambino ebreo, uno solo, ma prima ancora le migliaia di bambini, con madri, genitori, nonni che nel settembre 1982 sono stati sgozzati nel modo più feroce, INTENZIONALMENTE, in Sabra e Shatila, con una diretta responsabilità dello Stato di Israele e di chi allora ed oggi in esso si riconosce!
– Forse questa esigenza la senti tu, ma tientela per te! Noi NON siamo stati invitati a questo convegno che mi pare un convegno blindato! Quello che dite riguarda e vincoli voi stessi, non quelli che stanno fuori.
– Stai parlando del passato, non del presente o del futuro! Quanto al passato si può ricostruirlo in tanti modi diversi a seconda di chi si mette a narrarlo. Io non capisco come si possa ricordare un solo bambino, e non migliaia di bambini... Io confesso che allora, nel 1982, avevo la testa a ben altre cose impegnata, e quel periodo me lo devo ancora ben studiare, visto che tanto se ne parla, e sempre viene richiamato. I due fatti, Sabra e Shatila, e l'atto rtorsivo in Roma, mi sembrano collegati, ma dico subito che devo andarmeli a studiare, ma già adesso trovo sospetta la vostra commemorazione di quel fatto.
– Egregio giornalista, qui adesso, abbiamo a che fare con decine di migliaia di bambini uccisi da... ebrei (!). Da come prendi avvio sembra che per te una sola vita ebrea valga più di 100 vite di bambini palestinesi! Non è un bell'avvio! Ma sentiamo ancora quel che altro hai da dire.
– Ancora con questo antisemitismo! Quanto mi dà fastidio questa cantilena!
– Come fosse olio di ricino, ci vogliono a forza servire questo 7 Ottobre! Una ostinazione terribile e sospetta! Come se ci fosse stata una Circolare dell'Hasbara imperioramente spedita ai suoi terminale: intere testate e singoli giornalisti. Sappiamo che esiste un pagamento per propaganda, ma non abbiamo i tabulati dei singoli percettori. Forse possiamo riconoscerli dal tipo di approccio e di informazione che danno. Questo del 7 Ottobre può essere un criterio di riconoscimento, l'insistenza sull'antisemitismo un'altro. L'albero si riconosce dai frutti, l'hasbara dagli argomenti usati.
– Sempre questa storia degli ostaggi che sono sempre stati un pretesto per il genocidio: è a tutti noto che Israele detiente migliaia di palestinesi in carcere, con torture e angherie di ogni genere. Bastava accettare uno scambio, che era quello che chiedeva Hamas! Ma il giornalismo itlaino avalla questa Narrazione, fa passare tutto quello che il governo israeliano manda. E noici dovremmo bere questi racconti di comodo, di facciata. Se i giornalisti non capiscono queste cose, in generale, vuol dire che sono "comprati", come diceva Ulfkotte. Vi è un problema generale di credibilità.
– Hamas, hamas, Hamas. Non ne posso più di questo ritornello!
– Gli accordi di Abramo! Buoni quelli! Un altro modo di fare la pulizia etnica! Un giornalismo che non capisce e non dice questo fa semplicemente propaganda!
– Per me chi parla di odio è un ipocrita in mala fede. Ne svaluto subito la credibilità. Non perchè si debba odiare qualcuno, ma perché usare usare questo argomento è strumentale per impedire un legittimo dissento, anche per arginare una legittima conflittualità che nasce da raidcate ingiustizie.
– Una ricostruzione dei fatti piuttosto fantasiosa ed apologetica ad una sostanziale illegittimità originaria di Israele! Quando si dice Hasbara si deve intendere una Narrazione generalizzata da parte dei media construita nei decenni. Adesso davanti all'evidenza di un inaudito genocidio, il più documentato della storia, questa Narrazione, costruita in decenni, incomincia a scricchiolare. Chi non lo avverte, è perchè è ancora legato alla vecchia Narrazione.
– Quello che lui ritiene non è di nessuna utilità per la comprensione generale di ciò che accade, anzi lo copre e lo nasconde. Meglio ignorare questo giornalismo.
– Cerca di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, come suol dirsi. Ma ormai bisogna avere l'onestà intellettuale ed il coraggio civile di dire le cose come stanno. Chi non lo fa è perché interessato a non farlo.
– Tabù: una parola rivelatrice!
– Un dato di fatto? E che fatto!
– Non siamo oltre le banalità. Conosco per nulla questo giornalista, ma non mi sembra una cima!
– Malafede e ignoranza di chi? Guardati nello specchio!
– Le anime? Chi ne ha qui una? Verrebbe da dire alla romanesca: animaccia vostra!
– Elementi di conoscenza? Chi li sta dando qui?
– Eccolo che si dichiara, ma lo avevamo già capito: si dichiara di appartenere alla cerchia degli amici di Israele ed è proprio per questo che lo hanno chiamato. I nemici restano fuori della parte e se vogliono protestare davanti all'ambasciata di Israele in Roma, non li fanno neppure avvicinare e li manganellano. Questa è l'Italia, di Brunetta e suoi Amici da lui ospitati,
– Vuole fare un sondaggio fra i giovani, chiaramente "criminali" apparentati ad Hamas, che un termine assai conodo per imbastire narrazioni favolistiche. se vuoi parlare con questi giovani, presentati davanti a loro, ma non parlarne in loro assenza: non solo è scorretto, ma è anche da vili! Ma sai bene quanti fischi ti prenderesti e prudentemente ne stai alla larga. Ma almeno non nominarli! È turpe insultare chi non ti può replicare: io qui tento di farlo a loro nome, per loro conto! Sto con loro e non tutti voi altri e di anni ne ho 75, ma fortunatamente sono ancora più lucido di quando ero più giovane!
– E che *** ci deve andare uno a fare in Israele! Non siamo in Italia e vogliamo restare in Italia! La Palestina si difende in Italia, ed in genocidio lo si ferma in Italia! Davanti a voi che lo coprite e patrocinate!
– Meno male che tu ci sei stato! Tu sei fatto una cultura! E si vede!
– Se vuoi uscire dalla cerchia dove vi siete asserragliati, vieni pure da me, o leggi quel che qui scrivo, e puoi sapere cosa ne penso di quel che hai detto. Se mi vuoi replicare, se mi vuoi daretu elementi di conosceza, sono qui per ascoltarti e per replicarti. La mia casa non ha altro spazio per contenere altri libri, ma è probabile che ne abbia letti più di te. Ma se hai nuovi elementi di conoscenza da darmi, io sono pronti a revisionarli e confrontarli con quelli che ho già e che ritengo sufficienti per un giudizio e una valutazione. Qui però non si tratta di conoscere: si tratta di essere dalla parte di chi viene ucciso e di chi uccide, a favore o contro il genocidio. Le posizioni da assumere sono chiare e non vi è tartuferia che regga!
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