sabato, ottobre 25, 2025

A proposito di genocidio... Per una sua definizione scientifica

 Cercavo questo video di una disputa fra Mieli e Montanari, la cui trasmissione non mi era sfuggita. Non riuscivo però a trovarne il video, che invece adesso mi è capitato casualmente di ritrovare.

Risibile l'affermazione di Mieli secondo cui la competenza a stabile cosa è o non è genocidio spetta ai demografi, ad esempio un Della Pergola, per il quale è genocidio il 7 Ottobre, ma non lo è la distruzione di Gaza, dove secondo la vulgata governativa israeliana si sarebbe solo trattato di una guerra difensiva contro donne e bambini, "scudi umani" di Hamas, che neppure si è riusciti a sconfiggere, perché costituito da bande partigiane che non sono un esercito che si fronteggi ad armi pari con altro esercito

Considerando che Paolo Mieli è uno dei principali sostenitori e propagandista del sionismo e dello stato di Israele, teniamo il link a portata di mano per future citazioni e commenti.

Quanto ai sei milioni, già utilizzata nella prima guerra mondiale, è la più fragile delle argomentazioni utilizzate per documentare il genocidio ebraico.

Ma l'elemento decisamente più importante per definire un genocidio, secondo la normativa Onu vigente dal 1948, cioè si noti, adotattata DOPO la fine del nazismo, a cui veniva addebitato il genocidio ebraico, è l'elemento della

INTENZIONALITA'

Per aversi "genocidio" non bisogna essere sopra o sotto una soglia numerica,

oppure utilizzare una strumentazione (camera a gas) piuttosto che un'altra (bombardamenti dall'alto, cannoni, fucili di cecchini, fosforo bianco...),

quanto soprattutto l'intenzione di cancellare un popolo dalla faccia della terra, ovvero disperderlo (pulizia etnica) e dissolverlo in quanto unità familiare, etnica, culturale, religiosa...

Or bene, se si mette a confronto la "intenzionalità" che è possibile documentare nel caso del genocidio ebraico (soltanto la Conferenza di Wannsee) e la documentazione che è ancora possibile ed in corso per il gencido palestinese, dal 1948 ad oggi, vi è ua sproporzione che solo chi NON VUOLE vedere, non vede.

La disputa fra Mieli e Montanari resta un documento storiografico importante da poter citare ogni volta che serve!

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