Si affaccia in questa Corrispenda una ipotesi inquietante che non ci stupirebbe e che combacia con l'uso politico strumentale e mediatico che il governo israeliano sta già facendo della disgrazia australiana. E vediamo pure delle connessioni col viaggio in Israele di un parlamentare italiano, dopo di che viene proposto nel parlamento italiano la trasformazione in legge della dichiarazione di antisemitismo dell'IHRA. Ogni pretesto è buono per mobilitare le lobby ebraiche e sioniste in ogno paese del cosidetto Occidente. L'assassino di Kennedy, l'affondamento della nave Liberty, l'attentato alle Torri Gemelle e chissà quanto altro ancora fanno ben sospettare del Mossad, che non ha scrupoli di sorta a fare sacrificio di vita umane, fossero pure di ebrei ed israeliani: sono capaci di tutto e non hanno remore morali di nessun genere! Rispetto alla solita narrativa vi è il fatto che a formare i due attentatori sia stato un altro arabo musulmano... Non possiamo certo dipendere dal mainstream e dall'hasbarà per apprendere e capire la logica dell'attentato australiano: il gesto individuale e personale di due persone esasperate per i crimini israeliani che restano impuniti o l'azione concertata di un gruppo la cui strategia resta del tutto incomprensibile quanto inefficace e perfino controproducente. Aspettiamo future analisi, di altri che abbiano accesso alle fonti, per poterci fare un'idea. Naturalmente condanniamo il fatto in sè, ma senza esprimere nessuna solidarietà con uno stato criminale come quello di Israele.
Dal Corrispondente Americano:
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