Sono loro, gli stessi, quelli del Foglio, e compagnia, Libero, Il Tempo, il Giornale, il Riformista... i più frequenti, ed i più inconsistenti. Il Foglio in tutta Italia - dice D'Orsi - vende 100 copie, ma viene sempre citato nelle rassegne stampa televisive come se fossero un milione di copie. Cerasa con la sua insipienza ed ignoranza lo troviamo tutte le sere nei talk show. È del tutto chiaro che vi sia stata una concertazione per tendere un'imboscato all'evento dell'ANPI che aveva invitato il prof. D'Orsi. Ma si tocca il colmo del ridicolo quando si accusa l'Ambasciata russa, pure aggredita, di ingerenza nel dibattito politico italiano? E. che dire dell'ambasciatore israeliano, invitato in audizione al Senato, e dove gli si chiede quali leggi vuole che il parlamento italiano gli confezioni. Ma sarebbe una lista lunghissima l'elencazione dei casi e delle occasioni nei quali l'ambasciatore israeliano si è permesso di interferire in faccende italiano. Quelli che volevano porre domande, li abbiamo visti mentre in coro intonavano un Vaffa a Putin! La replica è facile da immaginare: venite a dirmelo dalla parte del fronte ucraino in modo che possano sentirvi i soldati russi! È triste dirlo, ma queste cose succedono in Italia, che si vorrebbe tutta “ucrainizzata". Un problema però sipone ogni volta che un italiano si imbatte in un immigrato ucraino. Chi sei? Che ci fai qui? Perché non vai al fronte in Ucraina a farti ammazzare pure tu? Il governo italiano ti paga per fare il profugo da noi? Insomma, gli Ucraini presenti all'imboscato ad un anziano e pacifico professore italiano ci porranno degli interrogativi ogni volta che ci imbattessimo in ognuno di loro. Le "domande" le avremmo noi da fare? Che ci fai qui da noi? Chi ti ha chiamato? Chi ti ha fatto venire? Come campi? Come ti permetti di dire a noi quello che dobbiamo fare, o non possiamo fare? Calenda? Vai a quel posto tu e Calenda, e tutti gli altri della sua risma!
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