mercoledì, dicembre 10, 2025

Questo cialtrone settobrista osa lanciare a noi un Appello!

Con questa idiozia apre oggi la nostra consueta analisi della Fetida Rassegna Stampa Sionista. L'idiozia consiste nell'essere intimamente che siano gli altri in errore e loro nel giusto. Una persona di buoni principi e di sana testa incomincia per prima cosa a dubitare di se stessi, nel non stancarsi di verificare e mettere in discussione nella propria interiorità e propri convincimento e solo dopo con estrema umiltà si rivolge agli altri per proporre una Verità oggettiva che in quanto oggettiva ed empirica appartiene a tutti ed a nessuno in particolare. Invece questi idioti psicopatici partono dal principio opposto: ritengono che tutti gli altri, il resto del modno si debba adeguare e sottomettere alla loro psicopatia collettiva, come è stata scientificamente descritta da un pensatore francese.

E veniamo al merito dell'appello: «Palestina libera dal fiume al mare», uno slogan ricorrente nelle manifestazioni! Cosa vi è di sconvolgente e di criminale? Lo slogan dice quel che dice: uno spazio libero dal fiume al mare! Vogliono forse l'oppressione dal fiume al mare i signori Settobristi? Il disegno politiche che si cela nello slogan resta aperto e si può riempire dei contenuti che si vogliono dare e che sono accettabili e accettati dalle parti in causa. Ad esempio, ma solo ad esempio, potrebbe significare uno Stato Unico Bi o Plurinazionale dove tutti convivono con eguali diritti se sapranno e vorranno dimenticare odi secolari: solo loro possono saperlo e deciderlo! Di certo noi, non abitanti della Palestina, non possiamo saperlo e deciderlo, ma nessuno può impedirci di intonare: «Palestina libera dal fiume al mare», che è una invocazione di libertà, non certo un “Morte a...!”

La risposta, a nome personale, di uno che quando può partecipa a tutte le manifestazione a sostegno della Liberazione della Palestina, una in programma per questo sabato 13 dicembre. Risposta che viene data qui in rete, dalla stessa rete dalla quale si è letto l'appello, e non certo spedita personalmente all'estensore dell'Appello, autore di precedenti velenosi, davvero carichi di odio vero e rancoroso,  verso pacifici cittadini italiani la cui unica colpa è quella di voler fermare un genocidio che è tuttora in atto, essendo una bufala, una impostura, un ennesimo inganno il cosiddetto piano trumpiano di pace.

Il genocidio nel suo senso comune e in quello tecnico-giuridico è inconfutabile e mai ve ne fu uno più documentato nella storia: non spendiamo altre parole a conferma di una evidenza empiriche che solo che è intellettualmente disonesto ed eticamente sordo non riesce e non vuol vedere: gli autori e complici di questo genocidio? Ben lo sappiamo, ma a noi interessano particolarmente quelli che stanno in Italia e ci impediscono di manifestare.

Insistono! Non si sono ancora accorti che il loro scoop si rivolge contro chi lo ha ideato. Parla il Figlio della Senatrice, arricchitasi in questi anni con i nostri soldi. A questo punto, in analogia, sarebbe da chiedersi se la stessa Senatrice non debba essere destituita dalla sua carica con restituzione degli altissimi emolumenti percepiti. Forse che il figlio aspira a succedere nella carica alla madre? Dell'argomento parliamo in post separato trattandosi di una questione specifica, attacchi diffamatori contro Francesca Albanese, a cui abbiamo già dedicato diversi post autonomi. L'uomo fa parte dell'esecutivo di Sinistra per Israele, una manica di... sionisti: basta la parola per dire tutto, una parola che è un complimento per chi si riconosce e dichiara tale; ben altro per chi non si riconosce e dichiara tale!

– Ci siamo già occupati della questione, in numerosi altri post. In ultimo vedi questo.

Evidentemente devono aver riscontrato che il grande pubblico non ha abboccato alla campagna diffamatoria intentata temerariamene dal Tempo, prima di Tommaso Cerno fino al 1° dicembre,quando ha passato la cattedra di Direttore al faziosissimo Daniele Capezzone: entrambi hanno affossato un antico quotidiano romano, che forse in passato aveva un suo prestigio: ci scrissi pure io, una volta sola, mezzo secolo fa! Ma anche di questo ci occuperemo con distinto post, scrivendo in sostegno a Francesca Albanese, il cui consenso va accrescendosi di giorno in giorno: più l'attaccano e la diffamano e più la gente si stringe attorno a lei. E nella loro psicopatia questa gentaccia non fa autocritica, ma tenta di insultare e diffamare chi non si associa a loro! Con questo personaggio, Emanuele Ottolenghi, mi ci ero imbattuto parecchi anni fa, nella presentazione di un suo libro al caffè letterario, presente Gianfranco Fini e Antonio Polito. Io ero fra il pubblico e da filosofo del diritto feci un intervento che provocò un curioso e divertente trambusto. La registrazione si trova nell'archivio di Radio Radicale. Se la ritrovo, ne darò il link con un mio commento attuale. Naturalmente questo personaggio del sionismo e lobbismo da una sua interpretazione di comodo dell'«assalto alla Stampa» e delle affermazioni al riguardo fatto da Francesca: è un travisamento voluto su cui malamente si tenta di imbastire una campagna diffamatoria il cui letame ritorna ai mittenti. Sembra però che abbiano sparato tutte le loro cartucce. Non resta loro altro se non insistere sugli stessi toni, dileggiando peraltro quanti si rifiutano di intonarli. La Lobby ebraica? Sta uscendo allo scoperto! Curiosa e patetica la supponenza dell'uomo: chi non si associa alle loro vedute è sostanzialmente un "terrorista", coautore del crimini che dicono loro, e che si riassumono nel non stare dalla parte di Israele, che secondo il libercolo di Fiammetta dovremmo essere tutti noi: "Israele siamo noi", col la sua popolazione che si allarga con l'aggiunta di 49 milioni di italiani, di cui alcuni già prestano servizio militare nell'esercito israeliano: prepariamo i nostri giovani, chiamati alla leva, per andare a combattere a fianco di Israele, nello sterminio dei palestinesi: questo vogliono e pretendono da noi! Che faccia!

Al giovanotto ed ai suoi ospiti portati in non so che genere di scuola, se fossi stato presente, avrei posto una sola domanda, al ritorno della loro biennale prigionia a fronte degli abitanti di Gaza che il prigione ci sono dal 2006, cioè da circa 20 anni, più della durata dell'intero regime nazista. Questa domanda: macome vi era venuto in mente di andarvi a divertire a ridosso del muro di una prigione, quella di Gaza, una prigione a cielo aperto dalle cui torrette i cecchini israeliani si divertno a sparare a quelli che dall'interno si avvicinano troppo? Se la risposta non sarebbe stata soddisfacente, di certo non avrebbero da me ricevuto un "abbraccio" ma quanto meno un foglio di via ed espulsione, se fossi stato io al posto di Piantedosi! Stanno a Roma in gita? Di certo non riceveranno da me un invito a pranzo, e spero tanto di non incontrarli per le vie della città!

• Una figlia non tale al padre, Bettino Craxi: su costei non mi ci voglia soffermare se non per dire che mi coglie una immensa tristezza ogni volta che la vedo o la sento: la vacuità delle mente e delle sue argomentazione è quanto di più distante si possa immaginare dall'ingegno politico del padre, ultimo tentativo di affermazione di una sovranità italiana. Il fratello mi pare già diverso. Non so quali siano i rapporti fra i due, ma non sono mai stato un frequentatore e conoscitore della famiglia Craxi. Vorrà dire che se riusciranno a far passare nuove leggi liberticide, che restringono i nostri diritti, ci adatteremo a vivere come carbonari in clandestinità. Di certo non saremo vili, rinunciando a noi stessi, alle nostre convinzioni, per compiacere loro, o perché li temiamo.

Il primo violento, di una diversa e più grave violenza, quella della Menzogna e della Manipolazione, è lui attraverso la campagna di menzogne che conduce a mezzo stampa e nelle sue comparsate televisive con le quali ci affligge pressoché quotidianamente ogni giorno. Quanto a Di Pietro la sua immagine non è più quella che avevo di lui agi esordi. Le sue Mani Pulite ci hanno consegnato un paese assai più sporco di quello che era nella Prima Repubblica. Se consapevole o no, non so dire, ma in quegli anni si consumò un colpo di stato, simili ad altri, come le rivoluzioni colorate e le primavere arabe, che hanno prodotto il mondo che oggi abbiamo, non migliore del precedente.

Hakol: Velardi pretende di essere pagato da noi con un abbonamento e noi siamo lieti di farne a meno!

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